Trebisacce, scuole in piazza contro la mafia nel ricordo del giudice Falcone
“La mafia teme più la scuola che la giustizia perchè l’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa e la cultura della legalità è l’arma fondamentale per costruire un Paese diverso e migliore”. In nome di questo ammonimento, pronunciato dal giudice Caponnetto nel ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati siciliani che con il sacrificio della propria vita hanno ridato speranza al nostro Paese, l’Istituto Comprensivo “C. Alvaro” di Trebisacce che aggrega anche i plessi di Albidona e Alessandria del Carretto, nel 21° anniversario della strage di Capaci, ha organizzato “La Marcia della Legalità”, una grande manifestazione iniziata in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, altro grande servitore dello Stato e terminata in piazza della Repubblica.
Al grande corteo, colorato e festante, hanno preso parte centinaia di alunni accompagnati dai loro docenti, autorità militari e civili e sindaci con fascia tricolore preceduti dai rispettivi gonfaloni. Giunti nella piazza della Repubblica, proprio davanti al palazzo comunale, gli alunni si sono schierati in cerchio per ascoltare i discorsi delle autorità presenti e per dar vita alle loro performance sui temi della legalità e della pace. Dopo l’introduzione del giornalista Franco Maurella, sul tema della “legalità tra i banchi di scuola” si è soffermato il dirigente scolastico Leonardo Rago il quale ha spiegato quanto sia importante rapportarsi con le giovani generazioni su questi temi e come sia fondamentale diffondere questi messaggi nelle scuole.
Hanno quindi preso la parola i sindaci di Alessandria del Carretto Vincenzo Gaudio, di Albidona Salvatore Aurelio e di Trebisacce Francesco Mundo e, a seguire, i rappresentanti dei genitori. Ha concluso la parte discorsiva l’onorevole Salvatore Magarò presidente della commissione regionale contro la “ndrangheta”. «Non dobbiamo stancarci mai di parlare di giustizia, di praticare la legalità e di marciare insieme affinché entrambe si realizzino compiutamente. Iniziative come questa – ha aggiunto l’esponente regionale – non sono mai retoriche, anzi sono necessarie, perchè contribuiscono a ricostituire un sentire comune e l’appartenenza ad una scala di valori e principi che sono contro le mafie, la violenza, la sopraffazione e il malaffare».
Pino La Rocca