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Chiedevano il “pizzo” nell’Alto Jonio. Carabinieri sgominano sodalizio criminale. Sei arresti

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Tempestiva operazione dei Carabinieri che a Trebisacce hanno inferto un duro colpo ad un sodalizio criminale che da qualche tempo intimidiva diversi commercianti del territorio imponendo il pagamento di un “pizzo”. L’ultimo episodio criminale si è registrato  lunedì notte, quando con un ordigno è stata fatta saltare la serranda di un negozio di latticini a Trebisacce. Ma già alcuni giorni prima si erano registrati altri atti intimidatori con il ritrovamento di cartucce nei pressi di alcuni esercizi commerciali. I Carabinieri di Trebisacce, agli ordini dei marescialli Marco Carafa e Natale La Bianca, con i colleghi del comando provinciale, guidati dal colonnello Francesco Ferace e della Compagnia di Corigliano, guidati dal capitano Pietro Paolo Rubbo, hanno arrestato sei persone accusate a vario titolo di estorsione aggravata, rapina, detenzione di esplosivo e danneggiamento: M.A. nato a Cassano Jonio e residente a Trebisacce (37 anni); F.D.L. nato a Plataci e residente a Trebisacce (58 anni); G.L.F. nato a Francavilla Marittima e residente a Reggio Emilia ma domiciliato a Trebisacce (58 anni); F.S. nato a Cassano Jonio e residente nella frazione di Sibari (57 anni); F.U. nato e residente a Trebisacce (37 anni); A.F. nato ad Amendolara a residente a Trebisacce (44 anni).

I sei uomini (arrestati su disposizione del Pm Vincenzo Luberto, sostituto procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro), in concorso tra loro, da quanto emerso dalle indagini, hanno in più occasioni intimidito, negli ultimi mesi, alcuni commercianti o imprenditori nel territorio tra Roseto Capo Spulico e Trebisacce. Le immediate indagini, tramite intercettazioni telefoniche, videosorveglianza privata e anche testimonianze dirette di alcuni imprenditori che hanno così finalmente scavalcato il muro dell’omertà, hanno messo in condizione le Forze dell’ordine di portare a termine questa importante operazione che ha stroncato sul nascere la ramificazione di una cellula criminosa. Sentendosi il fiato sul collo dell’Arma dei Carabinieri, la “banda” pare avesse in programma anche un avvertimento esplosivo nei pressi della Caserma di Trebisacce o addirittura alla macchina del maresciallo.

Soddisfazione per la brillante operazione dell’Arma è stata espressa dal sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, che ha sottolineato «l’immediata risposta al tentativo maldestro di inquinare la società di Trebisacce, al pari della immediata reazione e partecipazione dell’intera città che, con la partecipazione al Consiglio Comunale scorso ha voluto manifestare la propria indignazione e protesta nei confronti di coloro che vogliono inquinare le attività sociali ed economiche, ma soprattutto reagito di fronte alla violenza e ai soprusi». Sostegno e vicinanza anche da parte della Cgil Sibaritide-Tirreno-Pollino per l’operato della Magistratura e delle Forze dell’ordine che «hanno salvaguardato la libera e corretta attività di impresa nel territorio». Quando in un comprensorio si riesce a lavorare in sinergia, in questo caso: forze dell’ordine, istituzioni, cittadini e commercianti, si riesce a creare quella barriera di legalità difficile da oltrepassare per chiunque.

Vincenzo La Camera

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