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Trebisacce, polemiche post voto. Schiumerini e i «voltagabbana» della politica locale

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Botta e risposta, a Trebisacce, tra Gianpaolo Schiumerini segretario di Sel, nonchè delegato all’Ambiente e candidato alla Camera con il partito di Vendola ed i suoi compagni di cordata che nelle recenti consultazioni politiche si sono schierati su altri fronti, creando qualche imbarazzo al sindaco socialista Franco Mundo e rischiando di far passare per “civica” una lista che era nata col dichiarato marchio di “centrosinistra”.

Alle ultime Politiche è successo infatti che l’assessore Dino Vitola si è candidato alla Camera con la lista Grande Sud alleata del PDL, mentre il delegato alla Cultura Caterina Violante, non ha fatto mistero ed ha ammesso apertamente di aver sostenuto la lista di Grillo. Nessun pericolo, ovviamente, per la tenuta del governo cittadino, ma l’ultimo appuntamento elettorale ha dimostrato una evidente fragilità politica dell’esecutivo-Mundo che ha evidenziato una colorazione politica decisamente policroma.

«Chiariamoci una volta per tutte: – è sbottato Schiumerini sulla rete – “Vivere Trebisacce” non era una lista civica, ma di centrosinistra, nata da un accordo politico tra PD, PSI e SEL. Chi si è candidato in quella lista (alle elezioni comunali del 2012, ndr), anche se da indipendente, sapeva di candidarsi in una lista caratterizzata politicamente e capeggiata non da uno qualunque, ma da un consigliere provinciale socialista. Ci si può anche candidare col Grande Sud, o fare il tifo per Grillo, ma disconoscere questo dato è da fottuti opportunisti e voltagabbana».

Contro la candidatura di Vitola con Grande Sud per la verità c’erano già state a caldo le reazioni dei partiti che sostengono l’esecutivo comunale, prima SEL e poi il PD, che hanno stigmatizzato la decisione dell’assessore al Turismo. Poi, alla distanza, è venuta fuori la posizione del delegato alla Cultura che, a bocce ferme, ha candidamente ammesso di aver votato il movimento 5Stelle, precisando però di aver già dal primo momento dichiarato la propria posizione di «distacco da qualsiasi partito».

Pino La Rocca

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