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San Lorenzo, quattro comuni propongono le Gole del Raganello come patrimonio Unesco

 

Viene rilanciato l’iter procedurale per ottenere l’inserimento delle “Timpe e delle Gole del Raganello” nel patrimonio immateriale dell’umanità affidato alla tutela dell’Unesco. Si tratta di un progetto che vanta da tempo tantissimi sostenitori, tra cui il compianto Costantino Faillace, oltre ad altri figli dell’Alto Jonio come Leonardo Odoguardi e Raffaele Faillace che vivono fuori per motivi professionali ma non hanno mai dimenticato le loro radici. La procedura per ottenere il riconoscimento ufficiale, già avviata il 4 gennaio 2012, è stata rilanciata venerdì dal sindaco di San Lorenzo Bellizzi Antonio Cersosimo il quale, sotto l’egida dell’Ente-Parco del Pollino ed in sinergia con gli altri tre comuni il cui territorio è attraversato dal Raganello, Francavilla, Civita e Cerchiara, ha organizzato un incontro operativo per fare il punto della situazione, firmare un protocollo d’intesa con i sindaci ed il presidente dell’Ente Parco Pappaterra e per proporre ufficialmente il riconoscimento delle Timpe e delle Gole del Raganello nel patrimonio immateriale dell’umanità.

All’incontro, hanno partecipato, tra gli altri, la geologa Stefania Emanuele, l’archeologo dell’università di Groninghen Peter Attena, la botanica dell’Unical Liliana Bernardo e, in qualità di esperto e conoscitore dei luoghi Nino La Rocca, già sindaco di Alessandria del Carretto. Il tentativo di mettere il meraviglioso sito delle Gole del Raganello sotto la tutela dell’Unesco serve anche a salvaguardare una parte preziosa del Parco Nazionale del Pollino, un patrimonio di grande valore per la sua meravigliosa natura che suscita notevoli appetiti da parte degli speculatori, a cui per fortuna si oppongono decisamente tutte le organizzazioni ambientaliste e le popolazioni locali. Le “Timpe e le Gole del Raganello”, situate nella parte sud-orientale del Parco, appaiono come un gioiello di enorme importanza per i molteplici, sorprendenti aspetti geologici, morfologici, faunistici e per la meravigliosa flora. Affidarle alla tutela dell’Unesco significa preservare queste straordinarie meraviglie della natura, perché restino intatte, non solo per noi ma anche per le future generazioni.

Pino La Rocca

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