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Civita ritorna alle sue origini con le Vallje

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Si sono svolte martedì a Civita, piccolo borgo arbereshe nel Pollino calabrese, le tradizionali vallje çivitjote. In mattinata un convegno su Francesco D’Agostino (1913-1990) un artista del Novecento, civitese di cui ricorre il centenario della nascita, alla presenza dell’ Ing. Vittorio Blois, Sindaco di Civita, del prof. Vittorio Cappelli, storico dell’Unical e della prof.ssa Ivana D’Agostino Storico d’Arte Accademia di Belle Arti di Venezia.

Nel pomeriggio le vallje. Queste celebrazioni che si svolgono il martedì dopo la Pasqua da data immemorabile, quest’anno infatti ricorreva la 543ª edizione, si pensa risalgano al periodo delle emigrazioni per celebrare  la vittoria di Skanderbeg sui Turchi e la conquista di Kruja da parte delle truppe dello stesso. In seguito le vallje hanno rappresentato un momento celebrativo dell’etnia, per ricordare  a tutta la comunità della diaspora la propria identità,il patrimonio etnico-culturale, fatto di tradizioni,di valori e di una propria visione della vita che in  questa celebrazione ad alta voce conferma e trasmette con il canto alle generazioni più giovani. A Civita scendono per le strade le ridde femminili,un tempo non molto lontano anche quelle formate da soli uomini “Plezit”, le prime formate da donne sposate e nubili, a capo della ridda si pongono due uomini che guidano i movimenti della danza, la quale si muove sulle note di leggendarie rapsodie. I movimenti sono avvolgenti spesso a spira e non sarebbero altro che una rappresentazione-celebrazione della tattica militare usata da Skanderbeg, la regola vuole infatti che la Vallja con il suo incedere, imprigioni al suo interno delle persone rappresentate nel presente da forestieri e fatte prigioniere, le quali per essere liberate devono pagare il simbolico riscatto,devono offrire da bere e da mangiare per poi essere ringraziate con il canto.

La sfilata dei gruppi è stata preceduta dal gruppo dei ragazzi di Civita  ed a seguire i gruppi di San Benedetto Ullano, Santa Sofia d’Epiro, Cerzeto, Caraffa di Catanzaro, Acquaformosa, Piana degli Albanaesi (Pa), San Marzano di san Giuseppe (Ta).

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