«Il ricorso alle Primarie invocato da Bria – ha dichiarato abbastanza contrariato Roberto Rizzuto ai cronisti – rappresenta una vera e propria entrata a gamba tesa che rischia di avvelenare il clima politico e suona come un tradimento politico rispetto ai dieci anni in cui ho amministrato al suo fianco sostenendolo in tutti i frangenti e condividendone sempre correttamente tutte le scelte. Spero che si sia trattato di uno scivolone involontario – ha dichiarato ancora Rizzuto difendendo il proprio operato e quello del suo esecutivo – perché è prassi consolidata nel PD quella di ricandidare il sindaco in carica, a meno che non ci siano evidenti motivi per operare una scelta diversa. Motivi che non esistono – ha chiosato il primo cittadino – perché abbiamo operato bene e nel solco dell’attività amministrativa pregressa: lo dimostra il gradimento dei cittadini e lo ha sancito del resto lo stesso Bria che, da segretario del partito per oltre tre anni, non ha mai mosso alcun rilievo al nostro operato». Visibilmente amareggiato e deluso Roberto Rizzuto, a proposito dei presunti dissidi interni all’esecutivo affacciati dall’ex sindaco, ha parlato di “macchina del fango” nei suoi confronti ed ha sventolato un documento sottoscritto proprio ieri dall’intero esecutivo che «si dissocia dalle dichiarazioni di Bria e conferma piena fiducia nell’operato del sindaco che – si legge nel documento – ha sempre operato per il bene del paese e per far crescere e tenere unito il PD, lavorando sempre per unire e mai per dividere».
Pino La Rocca