Al quarto anno la sagra dei piselli di Amendolara è pronta per il salto di qualità. Partito in sordina, l’evento, con il passare degli anni ha guadagnato punti importanti tanto da attirare la collaborazione di più soggetti. Ma la conferenza stampa di presentazione, moderata dal giornalista e direttore di Paese24, Vincenzo La Camera, è servita soprattutto a mettere in risalto il ruolo cardine che in questo contesto svolgono gli agricoltori e dunque i produttori di piselli ad Amendolara che, cosa non facile, sono riusciti a confluire in un’associazione, “Terre&Sapori” per cercare di dare un impulso economico a questa coltura che negli anni passati contraddistingueva il paese di Amendolara. Sono intervenuti alla conferenza stampa il presidente dell’associazione Giuseppe Montalto, la vice Rosa Onorato e il portavoce Teofilo Blefari che hanno evidenziato l’importante lavoro svolto in questi anni, ma che ora necessita di uno sforzo decisivo per implementare la produzione e per poter così aggredire nuovi mercati. Massima apertura è stata mostrata dal Comune, con il sindaco Ciminelli e dal Gal con il vicepresidente Durso.
Il territorio dell’Alto Jonio ha due assi che non può più permettersi di trattenere nella manica, e cioè l’agricoltura e il turismo. C’è la necessità di saltare il fossato e passare da una produzione poco più che da sussistenza familiare ad una produzione che crei un vero business da traino per l’intero territorio.
Le difficoltà di fare agricoltura di qualità e di quantità oggi e in questo territorio sono enormi. E se a questo deterrente aggiungiamo l’ulteriore fattore negativo dell’inesistente ricambio generazionale, il futuro non si prospetta certo roseo. Nel corso dell’incontro è stato invocato un ritorno alla terra, un ritorno alla provincia. Le città del Nord sono ormai stracolme e sature in tanti settori commerciali.
I giovani calabresi posseggono un’enorme ricchezza a disposizione, donata da madre natura. In tempi di recessione economica come questi, sarebbe il caso di approfittarne.
Ed ecco che la sagra dei piselli di Amendolara si trasforma in un contenitore di identità territoriale, di tradizione e allo stesso tempo di innovazione. Ma c’è la necessità di inquadrarla non solo nell’ottica della festa popolare, comunque importante, ma in una vetrina e in un laboratorio di idee e sinergie con il tutto il territorio circostante. I piselli di Amendolara e i piselli di Montegiordano devono essere i piselli dell’Alto Jonio; il limone di Rocca Imperiale deve essere il limone dell’Alto Jonio. E in quest’ottica gli agricoltori e i produttori devono essere supportati dalle istituzioni preposte non solo con meri finanziamenti per l’evento ma anche mediante un lavoro di consulenza e formazione che possa creare le condizioni per poter puntare con convinzione ai fondi europei.
Vincenzo La Camera