Il 7 maggio il presidente dell’Anas Pietro Ciucci sarà in Calabria per fare il punto sulla situazione della viabilità nazionale ed i sindaci dell’Alto Jonio lo vogliono far venire da queste parti per coinvolgerlo sulle irrisolte problematiche che riguardano il costruendo III Megalotto della S.S. 106 a 4 corsie (importo dei lavori oltre 800milioni di euro). Insomma, nel bene e nel male la S.S. 106 continua a far parlare di sé: nel bene perché, comunque sia, l’apertura dei cantieri rappresenterà una boccata d’ossigeno per la sempre più preoccupante disoccupazione e, nel male perché, oltre alle vittime che essa continua a mietere per le sue condizioni di insicurezza, anche per il possibile impatto ambientale che esso provocherà su questa esile lingua di territorio già violentata dalla presenza della Ferrovia, del grande metanodotto della Snam e dai tracciati della vecchia 106 e della E90 che ne rappresenta la prima variante.
Sono infatti trascorsi diversi mesi dagli incontri tra gli amministratori locali di Roseto, Amendolara e Trebisacce i cui territori saranno attraversati dalla nuova arteria ed i tecnici dell’Anas e dell’Astaldi-Impregilo quali concessionari degli appalti e finora non si è saputo niente, sia in ordine alle proposte migliorative fatte dai sindaci per evitare il massacro del territorio, sia in ordine alle “opere compensative” previste a favore degli stessi comuni per l’inevitabile impatto ambientale che un’opera così imponente provocherà negli assetti territoriali. Siccome a convocare il presidente dell’Anas Ciucci sono stati i consiglieri regionali Gianluca Gallo in qualità di presidente della IV commissione regionale “Ambiente e Territorio” e Mario Franchino in qualità di componente della stessa commissione, il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo ha scritto ai due rappresentanti del territorio sollecitandoli ad adoperarsi per far venire l’illustre ospite da queste parti per avere delle risposte esaurienti e tranquillizzanti sui tanti punti interrogativi che si addensano sulla realizzanda nuova Variante a 4 corsie. «Ci sarebbe così – scrive Mundo – una maggiore interazione istituzionale e si eviterebbe di allungare i tempi di completamento del progetto, la qual cosa consentirebbe l’avvio dei lavori nel più breve tempo possibile».
Pino La Rocca