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Roma, spari davanti a Palazzo Chigi. La mattinata di “ordinaria follia” di Luigi Preiti

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Il 49enne Luigi Preiti, bloccato dalle forze dell’ordine

Roma – Calabrese, ben vestito e con problemi mentali. I minuti successivi alla mattinata di “ordinaria follia” del 49enne Luigi Preiti, sono stati un florilegio di informazioni grossolane, con l’apice toccato nel momento in cui si è paventato un legame tra l’uomo e le cosche criminali. Luigi Preiti, in realtà, non ha nessun problema mentale e non ha (almeno fino ad oggi), di fatto, precedenti penali. Ci troviamo di fronte ad una persona che, una ventina di anni fa, è partita dalla provincia di Reggio Calabria (Rosarno precisamente) per sbarcare il lunario nell’alessandrino. Preiti da un paio di anni fa era poi tornato nella sua terra di nascita, negli ultimi mesi infatti si era separato dalla moglie (ha un bambino di 11 anni) ed aveva anche perso il suo lavoro da muratore. Una situazione difficile, come tante, troppe ne troviamo in Italia negli ultimi periodi. Preiti sabato è partito dalla Calabria per arrivare nella Capitale, soggiornando in un hotel nei pressi di Termini. Stamattina, mentre il nuovo governo Letta era  al Quirinale davanti al presidente Napolitano, il quarantanovenne arriva davanti a Palazzo Chigi e inizia a sparare all’impazzata, colpendo il cinquantenne brigadiere Giuseppe Giangrande (che ha subito un grave danno al midollo osseo) e l’appuntato trentenne Francesco Negri, colpito ad entrambe le gambe, ma per fortuna non è grave. Ferita anche una passante, una donna incinta.

«Sono un uomo disperato. Volevo colpire loro, i politici, ma so che non ce l’avrei mai fatta» sono state le parole di Preiti, che aveva premeditato il suo folle gesto nei minimi dettagli da giorni ormai. Non è riuscito a “completare” la sua opera, ossia suicidarsi, perché aveva scaricato addosso ai carabinieri tutti i colpi che aveva a disposizione. Disperazione, quindi, nel gesto di Preiti. Una disperazione che, come dimostrano altri episodi di cronaca nera, viene incanalata spesso e volentieri nel modo peggiore. È questa la triste vicenda di Luigi Preiti, il “calabrese, ben vestito e con problemi mentali”.

Pasqualino Bruno

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