Il team dei ricercatori, composto da 14 persone, è guidato dal direttore scientifico professor Martin Guggisberg, mentre l’incarico del controllo sulle attività di scavo è affidato alla dottoressa Silvana Luppino, in qualità di Responsabile della Sovrintendenza. Oggetto d’interesse, questa volta, è l’area denominata “Strada”, dove le tombe riportate alla luce presentano una forma ovoidale, con copertura in ciottoli fluviali.
La scoperta di queste ultime sepolture ha radicalmente cambiato il profilo della “Tomba Strada 1” (scavi P. Zancani Montuoro 1963) considerata come monumento isolato da cui è riemerso il magnifico reperto di coppa fenicia, realizzata in bronzo sbalzato e ornata con divinità orientali. Questa tomba è stata rinvenuta casualmente dal passaggio di un asino inciampato sul tumulo ed è soltanto uno dei settori tombali della Necropoli di Macchiabate (nella foto), affiancato dalle aree “Temparella”, “Cerchio Reale”, “Cima”, “Lettere” e “Vigneto”. La Necropoli di Macchiabate, che come è noto fa parte integrante del Parco Archeologico di Francavilla Marittima insieme al sito di Timpone della Motta, è stata utilizzata dal IX al VI secolo a.C. Come si è potuto evincere dai corredi funerari indigeni e greci, visitabili presso il Museo Archeologico della Sibaritide.
Pino La Rocca