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Alto Jonio No Triv. Delegazione istituzionale a Roma. Ma il ministro dell’Ambiente è malato

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Non ritorna assolutamente soddisfatta la delegazione istituzionale dell’Alto Jonio dalla trasferta capitolina dove c’era attesa per l’incontro con il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando. L’obiettivo era quello di iniziare a lavorare per un dietrofront sulle trivellazioni petrolifere nelle acque del Golfo di Taranto per conto di diverse multinazionali dell’oro nero.

La delegazione era composta «dal Deputato Ernesto Magorno, dai consiglieri regionali Gianluca Gallo e Mario Franchino, dal Consigliere provinciale Mario Melfi, dal sindaco di Trebisacce Franco Mundo, dal sindaco di Villapiana Roberto Rizzuto, dal consigliere comunale di Amendolara Luigi Salvatore, dal signor Bua funzionario del Comune di Corigliano, dall’ avvocato Bellizzi per il Comune di Policoro e dal vicesindaco di Roseto Capo Spulico Rosanna Mazzia».

Peccato che il ministro per un improvviso malore non ha potuto accogliere la delegazione e ha lasciato fare gli onori di casa al capostruttura e al direttore generale del Ministero.

«La discussione, piuttosto lunga e articolata, non ci ha soddisfatti – il commento unanime dei rappresentanti dell’Alto Jonio -. Sappiamo che ci sono delle leggi e che le stesse vanno osservate finché vigenti, ma ci è sembrato che il Ministero, nel richiamarsi alla sua applicazione pedissequa, non abbia una visione propria ed autonoma sull’argomento».

Sicuramente apprezzabile l’impegno istituzionale con la maggior parte dei sindaci dell’Alto Jonio costiero in prima linea nell’organizzare eventi di sensibilizzazione, come è stato fatto a Roseto alcune settimane fa e come nel caso della raccolta firme lanciata dal sindaco di Amendolara Ciminelli. «Insisteremo per costruire una filiera istituzionale che partendo dai comuni calabresi, passi per le Province, la Regione e la deputazione calabrese costituendo una autorevole interlocuzione per Governo e Parlamento, che impedisca lo scempio ambientale e economico che si profila al nostro orizzonte».

Sta di fatto, però, che in questo contenitore “No triv” che si sta creando nell’Alto Jonio cosentino, i cittadini e le associazioni giocano un ruolo ancora troppo marginale. Invece è proprio dalla piazza che dovrebbe alzarsi il grido di difesa del mar Jonio e di conseguenza la tutela di un turismo e di un’agricoltura di qualità. Ma in tanti cittadini già serpeggia un po’ di scoraggiamento per una battaglia che sembra già avere troppi padroni. Protesta chiusura ospedale di Trebisacce docet?

Intanto martedì 2 luglio, alle 19, nella sala consiliare di Roseto è previsto un incontro programmatico aperto al mondo politico e della società civile per discutere delle prossime iniziative da tenersi in merito.

Vincenzo La Camera

 

 

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