Un incidente che ha quindi un movente sicuro e purtroppo non raro, che non fa altro che accrescere il dolore dei parenti delle vittime e che, tutto sommato, giustifica la reazione a caldo dei passeggeri del pulman che hanno tentato nell’immediato di aggredire l’autista che si è dovuto asserragliare nella cabina del camion. Questi, secondo il racconto di chi è arrivato per primo sul luogo dell’incidente, pur stordito dall’alcool, deve aver realizzato subito il guaio che aveva combinato, tanto che lo hanno visto mettersi le mani nei capelli prima di chiudersi nella cabina e salvarsi dal linciaggio.
Restano tuttora stazionarie, ma sempre gravi, le condizione del ferito più grave, la signora Lucia Astorino, 57 anni, che è stata ricoverata con l’eli-ambulanza presso il “Pugliese” di Catanzaro per essere sottoposta ad un difficile intervento di saturazione e ricostruzione del cranio, letteralmente tranciato dai vetri del pulman mandati in frantumi nel terribile impatto col camion. Il destino della povera signora di Mesoraca (KR) è dunque nelle mani dei medici. La sorte è stata invece più terribile per la povera mamma di 56 anni deceduta nell’incidente insieme al ragazzino di 12 anni che al suo paese adottivo di Marchirolo (VA) faceva il chierichetto e che non vedeva l’ora di ritornare a Sersale (CZ), il paese dei suoi genitori e dei suoi nonni. Le salme delle due vittime, accompagnate da tutti i parenti hanno lasciato in queste ore l’obitorio del CAPT di Trebisacce per i funerali.
Pino La Rocca