“I nostri piccoli paesi sono a forte rischio di spopolamento – commenta Lorenzo Agrelli, vice presidente dell’associazione che ha organizzato l’evento, “I ragazzi di San Lorenzo” –. Noi vogliamo restare nella nostra terra, non per pura nostaglia ma per riscoprire le risorse naturali, storiche e culturali che sono la più sicura fonte di economia locale. Con Sapori e saperi proponiamo la terza edizione della gastronomia tipica, preparata dalle esperte mani delle nostre donne e dei nostri giovani cuochi: ferrazzuoli e riscatieddi, tappareddi e cavatelli, làcana e scurzu, puliata e pitta in varie versioni, pane abbrustolito e bruschetta, oltre alle tradizionali minestre con osso di maiale, alloro, patate, fagioli, verdure. E ancora: peperonata con salsiccia e uova, patate salsiccia e peperoni, zucca con sughetto di pomodoro, ricotta e basilico, fagiolata, agnello, costine di maiale, gallo in umido, funghi pecorini e roseti, melanzane e pomodori a scapece, cucuzziddi, cancaricchi, frittelle di patata lessa e di zucca gialla, taralli, crispeddi e cannariculi e, per i palati più esigenti, al nocino e al liquore al finocchio selvatico”. A San Lorenzo è tutto pronto. E il 16 agosto, di sera, con l’arrivo dei “briganti” dal Pollino, il centro storico si rianima di nuovo, per un’estate che lassù in montagna ha l’arduo compito di salvare questi piccoli borghi.
Vincenzo La Camera