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Tra i vicoli di San Lorenzo un’estate di “Sapori e Saperi”. Il borgo si anima sotto le stelle del Pollino

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Domani sera (mercoledì), dalle 17.30, il borgo antico di San Lorenzo Bellizzi si anima per “Sapori e Saperi”. Un tour enogastronomico tra le viuzze del centro storico, dove gli intervenuti potranno assaggiare le specialità tipiche e i piatti di una volta tramandati da generazione in generazione. Un ristorante ricco di storia a cielo aperto, dove le pietanze saranno preparate proprio nelle case ed offerte ai visitatori nel corso del loro passeggiata nel borgo sanlorenzano. Ci saranno spazi allestiti anche con attrezzi contadini e pastorali ed un recinto con gli animali che rievocano storie e tradizioni. San Lorenzo Bellizzi, circa 700 abitanti, è il comune più interno dell’Alto Jonio cosentino, dove le storie sulla pastorizia si intrecciano con le leggende sui briganti. Nel corso della 3^ edizione di “Sapori e Saperi” anche momenti culturali con una tavola rotonda e la presentazione di un libro sul degrado ambientale a cura di Maria Ernesta Leone e Vincenzo Tarantino.

“I nostri piccoli paesi sono a forte rischio di spopolamento – commenta Lorenzo Agrelli, vice presidente dell’associazione che ha organizzato l’evento, “I ragazzi di San Lorenzo” –. Noi vogliamo restare nella nostra terra, non per pura nostaglia ma per riscoprire le risorse naturali, storiche e culturali  che sono la più sicura fonte di economia locale. Con Sapori e saperi proponiamo la terza edizione della gastronomia tipica, preparata dalle esperte mani delle nostre donne e dei nostri giovani cuochi: ferrazzuoli e riscatieddi, tappareddi e cavatelli, làcana e scurzu, puliata e pitta in varie versioni, pane abbrustolito e bruschetta, oltre alle tradizionali minestre con osso di maiale, alloro, patate, fagioli, verdure. E ancora: peperonata con salsiccia e uova, patate salsiccia e peperoni, zucca con sughetto di pomodoro, ricotta e basilico, fagiolata, agnello, costine di maiale, gallo in umido, funghi pecorini e roseti, melanzane e pomodori a scapece, cucuzziddi, cancaricchi, frittelle di patata lessa e di zucca gialla, taralli,  crispeddi e cannariculi e, per i palati più esigenti, al nocino e al liquore al finocchio selvatico”. A San Lorenzo è tutto pronto. E il 16 agosto, di sera, con l’arrivo dei “briganti” dal Pollino, il centro storico si rianima di nuovo, per un’estate che lassù in montagna ha l’arduo compito di salvare questi piccoli borghi.

Vincenzo La Camera

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