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Oriolo, la catechesi dei giovani del Movimento Apostolico racconta il Libro di Tobia

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Tobia e l’angelo

Nonostante l’estate sia da sempre etichettata come un tempo dedicato al riposo, il Movimento Apostolico, presente nella Parrocchia San Giorgio Martire di Oriolo e nella parrocchia San Vincenzo Ferrer di Trebisacce, ha deciso anche quest’anno, come accede tutti gli anni, di non andare in vacanza e di non lasciare le coscienze ad assopirsi sotto il cocente solleone. Ogni venerdì, infatti, il parroco e teologo Don Nicola De Luca continua a fare formazione con la catechesi, animata dai giovani del Movimento Apostolico e aperta a tutta la comunità, presso l’Oratorio “Beato Giovanni Paolo II” che, per questo periodo estivo, è incentrata sul libro di Tobia, un capolavoro divino dell’Antico Testamento, capace di inondare di sapienza la quotidianità di ogni cristiano.

La storia di Tobia, figlio di Tobi, uomo di una carità infinita che mette quasi soggezione, uomo dallo sguardo continuamente rivolto a Dio, anche se lontana nel tempo, risulta attualissima.

Mirabile è il rapporto padre-figlio, tema scottante in un secolo, come quello attuale, caratterizzato dalla ricerca di una misteriosa ricetta capace di far “funzionare” gli ingranaggi di questo legame. A Tobi non servono manuali per istruire e amare suo figlio Tobia, il Padre sa che nei tratti del volto di suo figlio ci sono i suoi tratti, sa che l’unica cosa che può fare per il suo adorato unigenito è trasmettergli la fede che lo ha guidato in tutti gli anni della sua vita. La volontà del padre sul suo figlio unigenito non è ancorata al falso mito del carrierismo a tutti i costi o al desiderio che Tobia possa accumulare una sconfinata ricchezza materiale, l’unica aspirazione per Tobi è che suo figlio viva la sua vita sulla terra con l’ardore di conquistare un giorno un posto nel cielo.

Tobia incontrerà e sposerà Sara. Idilliaca e senza eguali è la narrazione delle nozze fra i due giovani. Recitando nella preghiera che l’angelo Raffaele chiede loro di innalzare al cielo, «Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con animo retto»(Tobia 8, 7), Tobia onora la sua sposa esprimendo in quell’atto d’amore l’alleanza sancita con Dio nel sacramento del matrimonio.

Katia Adduci (Parrocchia San Giorgio Martire di Oriolo)

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