Scanzano (Mt), studenti Alto Jonio visitano stabilimento balneare confiscato alla mafia
Dopo il percorso teorico intrapreso da quegli studenti dell’Alto Jonio cosentino che si sono cimentati con il tema “La legalità inizia da noi” per la prima edizione del “Premio Umberto Pagano” (in memoria del giudice di origine amendolarese), ecco venerdì la seconda tappa dal sapore più pragmatico, dove una rappresentanza delle Scuole Secondarie di Primo Grado di Amendolara, Roseto, Oriolo e Francavilla Marittima (istituto comprensivo quest’ultimo che ha vinto il premio con Rosylenia Armentano della 3^ A) hanno fatto visita al lido “Onda libera” di Scanzano Jonico (Mt), recentemente sottratto alla mafia e “riabilitato” nella società.
Il sito, una spiaggia libera con una pineta circostante, dove svolgere attività culturali e ricreative, è stato affidato, dopo il sequestro al clan Scarci di Taranto nel 2011 nell’ambito dell’operazione “Octopus”, a Libera che lo gestisce da quest’anno. Il “Premio Pagano” istituito dall’associazione “Per lo Sviluppo dell’Alto Jonio” con sede ad Amendolara (coordinata da Antonio Pagano, figlio del compianto giudice) e realizzato grazie alla collaborazione del locale Istituto Comprensivo guidato dal dirigente scolastico Walter Bellizzi ha visto la serata conclusiva il 19 agosto ad Amendolara. L’organizzazione prevedeva anche quest’appendice didattica sul campo con la visita, grazie all’intesa con “Libera Contro le mafie”di don Luigi Ciotti, presso un sito confiscato alla mafia. Si è scelto lo stabilimento balneare di Scanzano.
Con uno scuolabus messo a disposizione dal Comune di Amendolara sono partiti gli studenti accompagnati dai professori Emilio Mormandi per il Comprensivo di Amendolara e Francesco Odoguardi per il Comprensivo di Francavilla. L’associazione “Per lo Sviluppo dell’Alto Jonio” è stata rappresentata da Giuseppe Corrado.
La prima tappa, in paese, ha visto gli studenti coinvolti in una breve conferenza alla quale hanno partecipato: Chicca D’Alessandro, responsabile Libera di Scanzano; Raffaele Manicone, comandante provinciale Corpo Forestale dello Stato di Matera; Grazia Maria Marciuliana, dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Scanzano (in compagnia di una delegazione di studenti e docenti); Teresa Alichino, segretaria del sindaco di Scanzano; Vincenzo Maggio, sovrintendente nucleo investigativo Polizia Ambientale di Matera e Mariano Mele, responsabile di un campo di volontariato a Policoro (Mt).
In seguito, gli studenti hanno avuto la possibilità di recarsi in spiaggia e in pineta per un visita del sito confiscato, apprezzando come la legalità si può costruire davvero con gesti concreti che aiutano a scardinare, quel muro forse ancora troppo alto, di omertà. “All’inizio non è stato facile gestire questa fetta di spiaggia – ci raccontano i ragazzi dell’associazione Libera -. Perchè il marchio della mafia risultava essere indelebile: la gente non parcheggiava la macchina da noi e disertava la spiaggia. Ma in breve le cose sono cambiate, e lo “Squalo beach” è solo un lontano ricordo”. Oggi c’è il lido “Onda libera” a disposizione della collettività.
Vincenzo La Camera