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Trebisacce, ex assessore Tucci contro Bianchi: «Non ha saputo tenere unito il gruppo»

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Trebisacce

«Il sottoscritto ha sempre onorato il proprio mandato restando a disposizione dei cittadini 24 ore su 24. In me la gente ha trovato un punto di riferimento di serietà, di correttezza e di lealtà durante tutto il mandato politico, senza guardare convenienze elettorali o colori politici».

E’ la risentita risposta dell’ex assessore del Comune di Trebisacce Michele Tucci, (tra i nove dimissionari) alle accuse del sindaco Bianchi che egli definisce “assurde e offensive”. «Ho sempre avuto rispetto di tutti i cittadini, specie di quelli che esprimono bisogni concreti e quotidiani a cui, i “grandi politici”, spesso non riescono a dare risposte. Cosa che non ha saputo fare Bianchi che, con la sua arroganza e prepotenza, ha tenuto lontani i cittadini e non è mai stato il sindaco di tutti come aveva promesso in campagna elettorale, ma il sindaco degli amici e dei compari di merenda».

E’ una vera filippica quella di Tucci (MPA) contro Bianchi che definisce «una prima donna che non si degnava neanche di partecipare alle riunioni di Maggioranza. Egli – continua l’ex assessore – è stato capace di disperdere un patrimonio elettorale costituito da una vittoria schiacciante a cui tutti abbiamo contribuito, anche se lui ha sempre pensato di avere vinto da solo. Da soli non si vince mai: non si vincono le elezioni e non si può amministrare una cittadina come Trebisacce. Bianchi – continua Tucci – è stato capace di perdere pezzi importanti per strada, la qual cosa ha indebolito e logorato la Maggioranza e, se non si riusciva ad avere molto spesso la maggioranza in Consiglio Comunale, la colpa è solo sua; della sua incapacità a discutere, a mediare, a tenere unito il gruppo come un grande capitano deve fare.

Insomma, Bianchi ha fallito ed ha finito malamente la sua esperienza che difficilmente riuscirà a ripetere. Nonostante tutto questo – conclude Michele Tucci – egli si permette di fare battute di pessimo gusto su presunti nonni che avrebbero accompagnato i consiglieri dimissionari e, quindi, anche il sottoscritto, dal notaio per l’autentica delle firme. Sappia Bianchi che io sono sempre stato un uomo libero; un uomo che non ha ubbidito e non ubbidisce a nessuno se non alla propria coscienza e non ha bisogno di nonni, né di tutori politici».

Pino La Rocca

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