Trebisacce, consiglio comunale senza minoranza. Bloccata concessione antenna telefonica in centro abitato
Visto l’allarme dei cittadini circa i rischi di esposizione alle onde elettromagnetiche, sarà il comune d’ora in poi a stabilire dove è consentito installare tralicci e antenne di telefonia mobile. E’ stata quindi bloccata la concessione ad uno dei gestori più importanti di attivare un’antenna radiomobile nel cuore del centro abitato. Anche perché i cittadini della zona avevano promosso una petizione popolare corredata da oltre 500 firme. Lo ha deliberato il consiglio comunale convocato con ben 13 punti all’ordine del giorno, licenziati però in poco più di un’ora e senza dibattito a causa della reiterata assenza della Minoranza che questa volta ha disertato i lavori dell’assise comunale, irretita per il fatto che il consiglio verrebbe convocato con una tempistica che non consente ai consiglieri di visionare gli atti.
La verità è che a oltre sedici mesi dall’inizio della consiliatura, Maggioranza ed Opposizione non hanno ancora trovato uno straccio di accordo per collaborare, pur nel rispetto dei ruoli. In questo modo il dibattito politico rimane compresso e, invece di svolgersi nella sede opportuna del consiglio, si trasferisce sui media e/o, peggio ancora, sui marciapiedi. Per la verità in apertura dei lavori era presente l’ex candidato sindaco Pino Sposato il quale ha lamentato il suddetto “difetto” ed ha chiesto di discutere solo dei due punti ritenuti più importanti, rinviando ad altra data quelli meno urgenti. La Maggioranza non ha accettato la richiesta, sicchè anche Sposato, alla pari di Cavallo e Corvino che erano già assenti in partenza, ha abbandonato l’aula affidando ad un lungo comunicato le motivazioni e le critiche ad una Maggioranza che, a suo dire, «teme il confronto politico e mantiene una condotta che impedisce alla Minoranza il controllo degli atti ed è quindi lesiva dei principi di trasparenza e partecipazione che dovrebbero caratterizzare l’azione amministrativa, garantendo una seria e valida dialettica politica».
La Maggioranza, per bocca del sindaco Francesco Mundo, ha ovviamente contestato questo “pregiudizio”, addebitando alla Minoranza il torto di non seguire quotidianamente l’attività amministrativa come si imporrebbe anche alla Minoranza e aggiungendo che in realtà si trattava di argomenti di poca rilevanza rispetto ai quali non c’era alcun motivo per impedire l’accesso agli atti. Venuto meno il contraddittorio, il consiglio ha approvato in poco tempo l’ordine del giorno, tra cui: -i criteri per l’alienazione di beni comunali per evitare il dissesto finanziario, -benefici a chi realizza attività commercialie artigianali nel centro storico, -donazione al comune di un vecchio fabbricato sito in piazza De Meo da parte della famiglia Lo Giudice, -l’intitolazione di una piazza a Padre Bernardino De Vita e la concessione a privati di alcuni terreni di proprietà comunale.
Pino La Rocca