Nei mesi scorsi c’è stato infatti in seno al PD locale chi ha invocato le Primarie per la scelta del capo-lista. Poi sembra essere prevalsa la prassi che dà per scontata la ricandidatura di chi detiene il titolo. Così pare che Rizzuto, nonostante abbia dichiarato di non avere paura delle Primarie, si sia messo al riparo da possibili antagonisti. Del resto lo stesso Rizzuto dovrebbe uscire rafforzato da un eventuale exploit di Matteo Renzi visto che lo ha ufficialmente sostenuto fin dalla prima ora. Al suo fianco viene data per scontata anche la presenza del vice-sindaco Vincenzo Mastrota che nel frattempo è transitato da Rifondazione Comunista a Sel. In questo contesto bisognerà però vedere se nella coalizione confluiranno altri soggetti politici visto che nella sinistra il quadro rimane abbastanza confuso. Anche nel versante opposto, tranne la sicura partecipazione dei gruppi di Fratelli d’Italia e di NRV (nuove risorse villapianesi) che vantano affinità politiche con l’UDC, la situazione è abbastanza magmatica e dipenderà molto dall’evolvere dei rapporti tra le nuove proposte ed i consiglieri uscenti di un centrodestra abbastanza variegato che ha visto finora a braccetto l’UDC, il PDL ed il Partito Socialista.
Per diramare la matassa e per fa sì che siano i cittadini a scegliere il candidato FdI, che viaggia a braccetto con NRV, che non ha un rapporto idilliaco con il PDL e che sbandiera chiaramente lo slogan “rinnovamento e legalità”, ha proposto le Primarie, «per far sì che venga individuata una persona condivisa dai partiti interessati e dalla società civile». In ogni caso non sarà facile, anche nel centrodestra, trovare una sintesi tra il vecchio che resiste ed il nuovo che avanza, per cui non è difficile ipotizzare un quadro politico meno scontato e più articolato.
Pino La Rocca