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No Triv, anche Provincia Cosenza e Regione Calabria si uniscono al coro della protesta

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La protesta contro le trivellazioni ed il saccheggio dei fondali del mare Jonio da parte delle compagnie petrolifere ha ormai superato il livello comunale rappresentato da tutti i comuni costieri calabro-lucani e pugliesi trovando pieno sostegno e autorevolezza nelle istituzioni sovra-comunali. Dopo la provincia di Crotone e quella di Matera è stata infatti la provincia di Cosenza a confermare, attraverso un consiglio provinciale aperto, il proprio deciso NO a qualsiasi ipotesi di trivellazione nel Golfo di Taranto.

Dopo l’introduzione del presidente Mario Oliverio e la relazione tecnico-scientifica della professoressa Albina Colella dell’Unibas sul devastante impatto ambientale causato dalle trivellazioni nei luoghi di estrazione, l’assise provinciale, all’unanimità dei presenti, si è infatti espressa con un duro, fermo e deciso NO a qualsiasi ipotesi di ricerca petrolifera nel mar Jonio e sulla terraferma calabrese.

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Al consiglio provinciale, a cui hanno partecipato alcuni comuni dell’Arco Jonico, le associazioni ambientaliste, ha partecipato, in rappresentanza della regione Calabria, il sottosegretario alla Protezione Civile Giovanni Dima il quale ha ribadito che «la Regione Calabria è fermamente contraria a qualsiasi ipotesi di ricerca petrolifera nel mare antistante la costa calabrese così come in tutto l’arco Jonico interessato. Stiamo infatti lavorando – ha aggiunto Dima – ad un incontro urgente tra i presidenti delle tre regioni Calabria, Basilicata e Puglia, in sinergia con tutti i sindaci e le associazioni del territorio coinvolte in questa battaglia di civiltà che mette a rischio il destino e lo sviluppo del Mezzogiorno nel suo complesso.

Pino La Rocca

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