Ci rendiamo conto che poco importi a diversi dirigenti, assessori e stipendiati pubblici della Regione Calabria sulla tempistica e l’esito di un bando visto che a fine a mese a loro l’accredito in banca arriva puntualmente e senza dover rendere conto della qualità e della quantità del lavoro svolto. Ma, allora, a cosa servono fare i bandi e avere come regione svantaggiata delle “autostrade” di agevolazioni di fondi comunitari se poi ci sono persone nelle pubbliche amministrazioni che non sanno o non vogliono fare il lavoro per il quale noi stessi cittadini li paghiamo? Ed’è chiaro che anche la migliore politica, indipendentemente di quale colore, se non è supportata da un’amministrazione pubblica efficiente, capace, giovane, dinamica e produttiva non arriva a nessun risultato che si confronti realmente con la quotidianità.
Posso capire che gran parte dei dipendenti dell’ex palazzo Europa siano ancora traumatizzati e scioccati dalla probabile scoperta della presenza di amianto nelle fughe delle mattonelle nel pavimento, che i restanti debbano ancora assestarsi per il trasloco nella nuova sede e che quei pochi che sono tornati a “regime” sono ancora impegnati con i parchi eolici (come si evince quotidianamente dal sito di Calabria Sviluppo), ma vorrei solo ricordare a Egregi Signori che dall’altra parte ci sono persone, Giovani, famiglie (gran parte con un lavoro precario o addirittura senza) che hanno investito tempo e soldi in commercialisti per presentare la loro idea progettuale, ci sono persone che come me hanno dovuto alzare il fondo schiena, per non usare un’altra parola più volgare, e andare nelle aziende del nord per avere semplicemente un preventivo dei macchinari da eventualmente acquistare per il progetto presentato. Sì perché in molti che hanno partecipato al bando (tranne probabilmente le dirigenze della regione Calabria) si sono ormai resi conto dell’immane difficoltà che si hanno ad avere anche un semplice preventivo quando si dice di essere calabresi e che si partecipa a qualche bando regionale.
Ma obbiettivamente come dargli torto se pensano che siamo degli inaffidabili e incapaci per cui non vale la pena nemmeno perdere tempo per un preventivo per un qualcosa che non arriverà mai a conclusione nell’arco di dieci anni minimo quando bisogna confrontarsi con la tempistica della pubblica amministrazione Calabrese?
Egregio Assessore le chiedo quindi, quanto tempo ancora dovrà durare questa pagliacciata di promesse utopistiche? Ci sono dei soldi, dei Calabresi, che noi dobbiamo dimostrare di saper far fruttare in opportunità di lavoro e sviluppo, quindi se fate un bando portatelo a compimento in tempi reali, quotidiani non di utopia, semplicemente facendo il vostro di lavoro.
Capisco l’atteggiamento poco rispettoso che potrebbe esprimere questa lettera ma ritengo che il rispetto vada dato prima di essere richiesto e in questa situazione personalmente mi sento offeso dalla strafottenza e dal menefreghismo con cui sono e siamo stati trattati i partecipanti al bando dei Nuovi Giovani Imprenditori.
In attesa di fatti reali e non di altre belle parole Le porgo i cordiali saluti. Grazie