Profondamente colpito e umiliato nei suoi ordinamenti, nelle sue forze, e in modo ancora più grave nei suoi principi, nei valori fondamentali, nel prestigio, nella autorità, con cedimenti, scandali, corruzioni d’ogni genere, lo Stato italiano è in manifesta crisi in tutte le sue strutture portanti: dalla Magistratura, la cui autonomia e il cui prestigio sono insidiati dai tentativi di politicizzazione; alle gloriose eroiche Forze Armate e alle sacrificate Forze dell’Ordine, umiliate e moralmente disarmate dalla politica di cedimento, dal disfattismo; agli Enti Locali, appesantiti da oneri e da avide clientele politiche, distolti dai loro fini di istituto dalla predominante partitocrazia.
In un cosi grave e pericoloso momento politico e morale, in cui sembra a molti perfino difficile non vergognarsi dei più elementari sentimenti nazionali, del più modesto senso di responsabilità per la cosa pubblica e del più doveroso rispetto per i principi e i valori che hanno costituito nel corso della nostra vita di popolo i fondamenti della nostra società civile e politica…non si pensa a come creare e impostare una attenta e irriducibile “Avanguardia” contro questa deprimente e vile partitocrazia, bensì a come entrare in questo “gioco delle parti”, elargitore (come afferma Gian Antonio Stella nella “casta”) di indescrivibili privilegi che calpestano la dignità di cittadini inermi e indifesi.
Proprio oggi, ho letto che Fini e Storace, potrebbero “fare pace” e trovare un accordo e magari, fra un po’ di tempo, rimettersi insieme a tutti gli ex “colonnelli” (o pseudo tali!) che hanno rinnegato e tradito la storia e i valori del MSI (prima) e di AN (dopo)!Guttax scavat lapidem non vi, sed saepe cadendo!
Ho assistito ad un estenuante contrasto fra istanze di rinnovamento e conformismo pratico, fra libera coscienza e prassi condizionata. Ho assistito, anche nella “Destra”, al riverificarsi di alcune situazioni che constatavo in AN, come il subordinare il gruppo giovanile alla problematica-partito.
La Destra, invece, deve salvaguardare la purezza, l’originalità e le possibilità di “slancio antisistema” delle nuove generazioni, coadiuvandole con la propria azione politica ed organizzativa e contrapponendosi strenuamente ad una metodologia irrazionale che sta riproponendo in termini artificiosi ed estremizzanti lo schematismo ramificato e incancrenito dei “poteri forti”. Per questa ragione, condividendo quanto affermato da Gabriele Limido, mi sono dimesso sia da coordinatore della “Destra” di Canna (CS) che da dirigente provinciale del partito.
Chiunque può arrendersi. E’ la cosa più semplice del mondo. Ma resistere, quando tutti gli altri si aspettano di vederti cadere a pezzi…E’la vera forza!
Antonio Turchitto