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Mormanno, riaperte chiese danneggiate dal sisma. Galantino: «Nuova opportunità, come nella nostra vita»

«La Chiesa come luogo d’incontro, di vita e di speranza. La Chiesa come opportunità di conoscere il Signore, attraverso l’amore nei confronti dei più poveri».

E’ questo il messaggio lanciato da monsignor Nunzio Galantino, vescovo della diocesi di Cassano all’Jonio, nel corso della serata che a Mormanno ha segnato la riapertura al culto della chiesa di Santa Maria degli Angeli e della cappella della Madonna del Suffragio (nelle foto), dichiarate inagibili all’indomani del violento sisma che il 26 ottobre del 2012 aveva ferito il comprensorio del Pollino.

La simbolica cerimonia ha avuto inizio con l’apertura dei battenti della chiesa di Santa Maria degli Angeli, annessa al seminario diocesano estivo. «Riaprire la chiesa al culto significa – ha detto durante il suo intervento Mario Bozzo, presidente della Fondazione Carime di Cosenza – significa restituirla alla comunità sociale di Mormanno. Quando c’è una chiesa aperta c’è un luogo di incontro non solo per le pratiche religiose, ma anche per vivere insieme». Per Mariano Bianchi, architetto della Soprintendenza per i beni culturali, gli interventi eseguiti possono considerarsi il frutto di «una messa in sicurezza che ha portato ad un risultato definitivo». Domenico Pappaterra, presidente del Parco del Pollino, dal canto suo ha parlato di una «bella contaminazione culturale, contro i tempi lenti della burocrazia».

Successivamente, la cappella della Madonna del Suffragio ha ospitato la santa messa, celebrata da monsignor Galantino. «Ciò che è successo a queste chiese – ha detto monsignor Galantino – deve succedere anche nella nostra vita. Una nuova opportunità, una nuova luce, senza perdere mai di vista la dignità».

La chiesa di Santa Maria degli Angeli è stata oggetto di interventi finanziati con 70.000 euro messi a disposizione dalla Fondazione Carime. La cappella della Madonna del Suffragio, invece, ha goduto di un contributo di 50.000 euro concesso dall’Ufficio nazionale per i beni culturali della Cei. I lavori, nella fase di progettazione ed esecuzione, sono stati seguiti da apprezzati architetti e maestranze specializzate, sotto il costante monitoraggio dell’Ufficio tecnico diocesano. 

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