Plataci, Comune approva Bilancio di previsione
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Nella seduta del 29 novembre, il Consiglio Comunale di Plataci, guidato dal sindaco Francesco Tursi, ha approvato il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013, con i voti favorevoli della maggioranza e l’astensione della minoranza. L’approvazione è avvenuta un giorno prima della scadenza stabilita dalla normativa vigente. La data entro cui, in base al TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), i comuni devono provvedere all’approvazione del bilancio d’esercizio, pena lo scioglimento del Consiglio Comunale e la nomina di un Commissario, è il 31 dicembre dell’anno precedente ma, da diversi anni detto termine viene prorogato entro i primi mesi dell’anno di riferimento. Qualche anno fa sembrava eccessiva la proroga al 30 giugno. Eppure a partire dall’anno scorso la scadenza, con provvedimenti successivi, è stata fissata addirittura al 30 novembre che, in base al TUEL, è la data ultima entro la quale si possono apportare variazioni al bilancio per eventuali necessità e per l’assestamento generale.
Certo che le continue proroghe non impediscono ai comuni di approvare il bilancio entro il 31 dicembre dell’anno precedente se non fosse che per molti enti buona parte delle entrate dipendono dai trasferimenti statali i cui importi definitivi per l’anno 2012 sono stati resi noti a maggio 2013; ben un mese dopo la scadenza prevista per l’approvazione del consuntivo 2012. Al ritardo e incertezza sull’ammontare dei trasferimenti statali deve aggiungersi, in estrema sintesi, l’indeterminatezza sull’applicazione di alcune imposte e tasse; IMU e TARES (Tassa sui rifiuti).
Il Comune di Plataci ha mantenuto l’imposizione locale pressoché invariata, si è avvalso della deroga a rimanere in TARSU, senza aumentare le tariffe per gli immobili adibiti ad abitazioni eppure i contribuenti pagheranno circa il 26% in più a causa della maggiorazione di € 0,30 a metro quadrato che andranno direttamente allo Stato che, d’altro canto, ha ulteriormente ridotto, rispetto all’anno 2012, i trasferimenti statali. I cittadini pagheranno più tasse e dovranno accontentarsi di avere meno servizi.
Caterina Dramisino