Nello stesso tempo, quando sembra che finalmente si stiano prendendo dei provvedimenti seri, ecco che spunta qualche bellissimo aumento di tasse da un lato, e dall’altro ne spuntano di nuove.
Sembra che tutti abbiano l’incubo della tassa Imu, ma in realtà, se osserviamo bene le situazioni, ci possiamo facilmente accorgere che, ad ogni “sconto” che ci viene fatto sull’Imu, corrisponde un aumento notevole su altri prodotti, in primis la benzina, e spuntano nuove tasse sconosciute.
Intanto sia il presidente de consiglio Letta che il vice presidente Alfano, avevano assicurato che con il taglio della rata Imu, non saremmo andati incontro ad ulteriori tasse. Peccato però che non hanno menzionato l’aumento dell’Irpef!
Infatti, per diminuire l’Imu tutti coloro che sono soliti stipulare la polizza vita, pagheranno in media circa duecento euro in più di irpef all’anno.
Questo implica maggior tempo speso dai contribuenti nel cercare la polizza vita più conveniente che, tuttavia, è possibile trovare facilmente direttamente su internet. Infatti, basterà un personal computer e una connessione internet per eseguire alcune ricerche sulle varie agenzie assicurative presenti in rete. In pochi click e un po’ di pazienza nel leggere attentamente tutte le condizioni previste per l’eventuale stipula, potrete trovare la polizza vita più adatta alle vostre esigenze e ovviare all’aumento dell’Irpef nel modo migliore o almeno, trovare la soluzione per evitare di pagarlo salatissimo.
Ciò che ha causato questa situazione è scritta, nero su bianco, nell’articolo 12 del testo del Decreto Legge il quale prevede che, a causa della cancellazione dell’Imu (si sta ancora parlando di una sola rata) è previsto addirittura un dimezzamento del tetto dello sgravio fiscale Irpef che, fino ad ora è stato concesso sulle polizze vita.
In poche parole, la soglia per il 2013 è stata abbassata a 630 euro. Ma non è tutto. Infatti nel 2014 è previsto un ulteriore sgravio fino a 230 euro.
Si tratta di un provvedimento che pesa sulle spalle di ben 6 milioni e trecento mila persone di ceto medio, cioè di quelli che dichiarano fino a 55 mila euro al lordo.