La dibattuta querelle sulle cartelle del Consorzio di Bonifica di Trebisacce, emesse tramite Equitalia Sud s.p.a., sembra essere arrivata al capolinea. Nelle ultime settimane, il ritornello “pagare le bollette o non pagarle” era entrato di prepotenza nella cronaca del territorio, con tanti proprietari di terreni sul piede di guerra contro un tributo considerato illegittimo perchè non garantiva i servizi derivanti da lavori di bonifica. Da oggi a pensarla così è anche la Commissione Tributaria regionale di Catanzaro che con la sentenza di 2^ grado ribalta la precedente. E se la prima sentenza rigettava i ricorsi, poiché i tributi per l’irrigazione non erano dovuti ma il tributo consortile, richiesto in forza dell’art. 23 della Legge Regionale n. 11/2003, era invece, dovuto; con la seconda sentenza giunta in questi ultimissimi giorni tutto viene ribaltato.
«Sta il fatto che il consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio non ha alcun piano di classifica regolarmente approvato e comunque, ribadisce la Commissione Tributaria, pur con l’esistenza di un piano di classifica questo,deve essere determinato riguardo alla consistenza degli immobili ed ai concreti benefici interessanti gli stessi», dichiara l’avvocato Annarita Durso, di Roseto, che come legale e presidente del comitato dei cittadini che si è opposto al pagamento di questi tributi, sta seguendo la vicenda dagli albori.
«In buona sostanza – continua soddisfatta il legale – secondo la Commissione Tributariadi 2^ grado non si può applicare la L.R. n. 11 /2003 se manca un piano di classifica e nel caso di redazione,la contribuzione, anche per soli fini istituzionali, deve esseresubordinata al presupposto che gli immobilidevono risultare effettivi beneficiari dei vantaggi derivanti dai lavori di bonifica già completati o da completare».
Quindi le famigerate bollette non devono essere pagate? Sembra proprio così. Tant’è che l’avvocato Durso provvederà ad inviare al Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino in Trebisacce una richiesta di annullamento degli atti di ingiunzione già inviati dall’Area Riscossione ai cittadini. «In mancanza – conclude il legale – ci sarà una pioggia di ricorsi avverso i predetti atti nonché sarà predisposta una querela da depositare alla Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari per i reati di truffa ed appropriazione indebita».
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Vincenzo La Camera