Catanzaro, avvocati ex tribunale Rossano protestano durante inaugurazione anno giudiziario
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Rapina a Rossano. Lo Stato asporta il tribunale… e l’ Europa non lo sa.” Questo, dunque, uno dei tanti slogan inserito in un foglio di carta portato a mano da alcuni avvocati del Foro di Rossano. Questi, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario a Catanzaro, hanno protestato, pacificamente, dinanzi al Palazzo di Giustizia del capoluogo calabrese per ribadire, ancora una volta, il loro NO alla chiusura dell’importante presidio di giustizia bizantino operativo nella città di Rossano fin dal lontano 1862. I legali chiedono alle Istituzioni, oltre al Governo centrale, di rivedere il provvedimento di soppressione del tribunale jonico accorpando lo stesso, dal mese di settembre 2013, a quello di Castrovillari.
Innumerevoli i disagi per gli avvocati e gli utenti dell’intera fascia jonica cosentina che, quotidianamente, sono costretti a percorrere tanti chilometri in auto per raggiungere la città di Castrovillari. Gli avvocati, come del resto anche i cittadini, non si sono, tuttora, rassegnati in merito alla decisione messa in atto dal Ministero di Grazia e Giustizia, per quanto riguarda l’attuazione della nuova riforma giudiziaria in Italia, la quale penalizza un territorio in cui i problemi sono all’ordine del giorno. La gente, stanca delle scelte governative, chiede, a gran voce, di non essere abbandonata dalle Istituzioni. La chiusura del tribunale di Rossano, al giudizio di molti, rappresenta un passo indietro dello Stato contro la lotta alla criminalità organizzata. I cittadini, da anni, chiedono l’affermazione della legalità e della sicurezza nell’intera Sibaritide in cui, negli ultimi anni, si sono registrati dati allarmanti. La vicenda del piccolo Cocò Campolongo, il bambino di tre anni ucciso con un colpo di pistola alla testa e trovato bruciato in un’auto domenica 12 gennaio nel comune di Cassano allo Jonio, deve far riflettere l’intera classe politica italiana.
Antonio Le Fosse