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Maltempo. Oriolo circondato da frane e smottamenti

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La Ss 481 tra Oriolo e Cersosimo

Le intense piogge di questi giorni stanno mettendo a dura prova i comuni dell’Alto Jonio  che si ritrovano a dover fare i conti con un dissesto idrogeologico maturato nel tempo e frutto di politiche inadeguate. Dopo la frana sulla strada provinciale tra Albidona e Alessandria; l’esondazione del torrente Satanasso nei pressi della zona industriale di Villapiana, anche il comune interno di Oriolo si aggiunge a questa speciale lista facendo registrare danni importanti sul territorio. L’arteria principale, la SS 481, che dalla Jonica conduce sino in Basilicata è franata nel tratto per Cersosimo (Pz) isolando di fatto numerose aziende agricole e quei comuni della Val Sarmento come Cersosimo, San Costantino Albanese, con  gli abitanti che per raggiungere la costa jonica sono costretti ad immettersi sulla “Sinnica”.

La zona dei Cappuccini ad Oriolo

Per cediento del manto stradale è stato chiuso al traffico il tratto della Ss 481 che sovrasta il comune di Oriolo e che permette di poter raggiungere, come alternativa alla Jonica, Montegiordano, Canna e Nocara. Nel comune di Oriolo ha accusato cedimenti anche la strada dei Cappuccini, mentre si registrano distaccamenti di pezzi di roccia dal costone del centro storico, all’altezza del “Ponte della Falce” con i detriti che lambiscono la Ss 481. I primi a commentare quando sta avvenendo ad Oriolo sono i rappresentanti dell’Udc in seno alla minoranza consiliare: Vincenzo Brancaccio, Giuseppe Diego e Franco Cirò (che questa mattina hanno effettuato un sopralluogo assieme al sindaco Franco Colotta) con una lettera al presidente della Regione, al presidente della Provincia, al Prefetto di Cosenza, al Sottosegretario della Protezione Civile per la Regione Calabria e alla Commissione Ambiente regionale. L’Udc di Oriolo chiede agli enti preposti di prendere finalmente coscienza del rischio dissesto con cui il territorio comunale è costretto a convivere con il conseguente disagio soprattuto per tanti agricoltori (per loro pesanti danni economici) e per quei cittadini che vivono nelle zone rurali.

“Vogliate pertanto considerare questo appello – scrivono i tre consiglieri – poiché in gioco vi sono i servizi e le condizioni di vivibilità minime accettabili oltrechè la dignità di una popolazione che si sente sempre più sola ed abbandonata , promuovendo, per quanto di vostra competenza, interventi atti a garantire le condizioni minime di sicurezza, per scongiurare il rischio isolamento ed evitare ulteriori danni  e, predisponendo un programma per un veloce ripristino delle infrastrutture danneggiate”.

Vincenzo La Camera

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