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Rossano, avvocati in sciopero per il mancato decreto correttivo della riforma giudiziaria

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Gli avvocati di Rossano in assemblea

Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, presieduto dall’Avv. Serafino Trento, ha confermato l’astensione da ogni attività giudiziaria, nel rispetto del codice di autoregolamentazione, proclamata dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura per i giorni 19 e 20 febbraio 2014. L’astensione da ogni attività giudiziaria, quale segno di protesta messa in atto da tutti gli avvocati, è dovuta al mancato decreto correttivo, da parte del Governo e del Ministero di Grazia e Giustizia, della riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Proseguono, infatti, i disagi, dopo l’accorpamento del tribunale di Rossano a quello di Castrovillari, per gli avvocati, oltre per i numerosi utenti dell’intera fascia jonica cosentina, in cui nel nuovo Palazzo di Giustizia, operante nella città del Pollino, non si riesce ad espletare, celermente, tutti gli adempimenti a causa del carico di lavoro su un solo tribunale operante in un territorio vastissimo, il quale si presenta con una conformazione geografica che supera i 300mila abitanti, in cui i problemi sono all’ordine del giorno con il diffondersi della criminalità organizzata. Con la chiusura del tribunale di Rossano, al giudizio di molti, lo Stato ha fatto un passo indietro in un’area, la Sibaritide, dove negli ultimi anni si sono registrati dati allarmanti. Molti cittadini, con la formazione del nuovo Governo presieduto da Matteo Renzi e la nomina di un nuovo ministro alla Giustizia, si augurano che si possa dar vita ad una serie di nuove manovre governative con l’annullamento, tra l’altro, del decreto legislativo riguardante la riforma giudiziaria in Italia, al fine di continuare a garantire la legalità e la sicurezza in territori difficili, oltre ad alta densità criminale, dove regna la preoccupazione negli abitanti che, a gran voce, chiedono, alle Istituzioni, di non essere abbandonati.

Antonio Le Fosse

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