Lasciava sosia a scontare sorveglianza speciale mentre lui tornava in Calabria. Curioso arresto a Gizzeria (Cz)
Singolare arresto a Gizzeria (Catanzaro), dove gli agenti della Squadra Mobile, guidati dal dirigente Antonio Turi, originario di Amendolara (Cosenza), hanno fatto scattare le manette ai polsi di Rosario Fiorillo, 23enne di Piscopio (VV), destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Pisa (per concorso nel reato di falso documentale e per inosservanza del provvedimento di Sorveglianza Speciale con Obbligo di Soggiorno nel Comune di Pisa), dove il ragazzo risulta essere iscritto all’Università.
Proprio per ragioni di studio (Giurisprudenza) al giovane era stata concessa la possibilità di scontare la sorveglianza speciale nel centro toscano, anziché a Vibo. Ma Fiorillo, legato alla sua terra di origine, era solito far ritorno in Calabria per trascorrere alcune serate con i suoi amici. Ma la cosa, almeno sino a qualche giorno fa, passava inosservata in quanto il ragazzo lasciava nella sua abitazione di Pisa un altro giovane, suo lontano parente, a lui molto somigliante ed in possesso di un documento di riconoscimento riconducibile allo stesso Fiorillo.
Il giovane era già noto alle forze dell’ordine per questi suo stratagemmi che gli consentivano di muoversi indisturbato, eludendo i provvedimenti a suo carico, soprattutto per reati contro il patrimonio ed in materia di armi. Sino a quando, pochi giorni fa, proprio in un locale di Gizzeria, Fiorillo veniva rintracciato dagli agenti della Mobile di Vibo e arrestato (l’amico che era con lui denunciato per favoreggiamento). Anche in questo caso il ragazzo ha provato a giocarsi la carta del falso documento ma la conoscenza approfondita che gli agenti di Polizia hanno ormai di lui questa volta ha non gli ha dato scampo. In queste ore dovrebbe svolgersi l’interrogatorio del 23enne. Gli inquirenti cercheranno di capire il perché Fiorillo avrebbe messo in piedi questo stratagemma che gli consentiva di fare la spola indisturbato, almeno sino all’altro giorno, tra Pisa e la Calabria.
Vincenzo La Camera