Altra notizia positiva, secondo quanto ha annunciato lo stesso Scopelliti nel corso della conferenza-stampa di ieri, riguarderebbe la rete ospedaliera ed in particolare la rimodulazione degli ospedali “di montagna” e l’apertura del Pronto Soccorso nei due ospedali “di confine” di Trebisacce, sullo Jonio, e di Praia a Mare, sul Tirreno. Considerati i tempi che corrono la notizia non può che fare piacere ed essere salutata finalmente come un provvidenziale cambio di rotta rispetto a quanto è avvenuto negli ultimi anni durante i quali si sono verificati solo tagli di strutture e di servizi. Questa volta però il presidente Scopelliti non si è fatto prendere dall’enfasi e non si è sbilanciato più di tanto, contrariamente ai solenni impegni assunti prima dell’ultima tornata elettorale quando aveva pubblicamente annunciato che nei due suddetti ospedali sarebbero state riaperte, oltre al Pronto Soccorso, anche alcune divisioni ospedaliere.
Oggi si parla solo dell’apertura del Pronto Soccorso e per altro, cosa abbastanza inquietante, solo durante la stagione estiva. Aperti cioè durante l’estate (4/5 mesi) per garantire l’emergenza-urgenza anche ai turisti e chiusi invece durante gli altri 7/8 mesi dell’anno durante i quali non sarebbe consentito ammalarsi. Le notizie provenienti da Catanzaro, sono circolate quasi in tempo reale sul web e naturalmente hanno suscitato commenti di vario genere. C’è chi ha ironizzato sul divieto di farsi cogliere da un’emergenza sanitaria durante l’inverno e chi ha parlato della solita strofetta della montagna che avrebbe partorito il topolino. Certo, considerata la situazione di partenza ed i tagli feroci inflitti finora alla sanità in questa zona periferica della Calabria, le notizie delle ultime ore, non possono che far piacere, anche perché all’assunzione di nuove figure mediche e paramediche che rendono possibile il riavvio, seppure stagionale, del Pronto Soccorso, corrispondono anche sgravi fiscali per le popolazioni calabresi in quanto, sempre secondo quanto ha dichiarato il presidente Scopelliti, la riduzione della spesa sanitaria consentirebbe l’eliminazione in busta paga, già dal 2014, delle addizionali Irap e Irpef che finora gravavano, per circa 53milioni di euro, sulle buste-paga e sulle pensioni dei poveri calabresi, più che nelle regioni virtuose dal punto di vista della spesa sanitaria.
Pino La Rocca