Sono iniziati finalmente i lavori presso il Parco archeologico di Broglio che dovranno rendere fruibile ai visitatori uno dei siti archeologici più noti d’Europa, abitato nel periodo del “Bronzo Medio”, a cavallo tra il VII e l’VIII secolo a.C., dagli Enotri. Si tratta di uno dei popoli italici primigeni, dediti alla coltivazione dell’ulivo e della vite ed alla commercializzazione della ceramica, da cui gli studiosi fanno derivare l’origine del popolo italico. A Broglio, come è noto, hanno indagato per quasi trent’anni gli archeologi dell’Università La Sapienza di Roma guidati prima dal compianto professor Renato Peroni e successivamente dal suo allievo prediletto, il professore Alessandro Vanzetti. Peccato però che tutti i reperti e tutta la dotazione archeologica siano rimasti finora accatastati nei magazzini, mentre gli stessi manufatti di Broglio rischiavano di perire anche sotto l’incalzare dei soliti vandali. L’appalto principale dei lavori era stato perfezionato nel mese di luglio dell’anno scorso e ci sono voluti oltre nove mesi di gestazione perché i lavori prendessero il via. Ora finalmente qualcosa si muove e proprio ieri sono iniziati i lavori a cura dell’Impresa Ital-Costruzioni di Trebisacce che ha avuto in sub-appalto una parte dei lavori dall’impresa aggiudicatrice dell’opera, la società G.P.G. “Archeologia & Restauri” con sede a Melfi (PZ).
Pino La Rocca