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Rossano, Micciullo (Pd) non va per il sottile. «Città in ginocchio, serve cambiamento»

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Antonio Micciullo, capogruppo Pd al comune di Rossano

Antonio Micciullo, capogruppo Pd al comune di Rossano

Continuano le schermaglie, a distanza, tra il Pd e l’amministrazione comunale rossanese. La vittoria del partito di Matteo Renzi nella città bizantina nella tornata elettorale delle europee, è vista, dal Pd rossanese, come una bocciatura della giunta guidata dal sindaco Antoniotti «Dopo aver abbondantemente oltrepassato la metà di questa legislatura infausta – ha affermato Antonio Micciullo, capogruppo del Pd al comune di Rossano – anche chi ha votato, con illusorio entusiasmo, le promesse di cambiamento fatte dal sindaco, si ritrova a spulciare un misero consuntivo. Non si intravedono minimi spiragli di opportunità di lavoro nel nostro territorio, la disoccupazione aumenta inesorabilmente in modo esponenziale; non esistono progetti d’investimento di questo esecutivo che possano smuovere l’economia, è calato il silenzio assoluto sulla questione Enel e del nuovo ospedale. Sulla sicurezza si riscontrano – ha proseguito Micciullo – un aumento dei crimini: sparatorie, rapine e furti. Per non parlare del drastico peggioramento nella situazione economico-finanziaria delle casse comunali dell’ente, delle scellerate spese per concorsi, incarichi, consulenze e spese al quanto inutili, a fronte delle quale si è assistito ad una continua vessazione nei confronti dei rossanesi con l’aumento esponenziale delle tasse comunali: IMU, TARSU, Addizionale Comunale IRPEF».

Micciullo, oltre a bocciare l’operato di Antoniotti, non lesina critiche anche nei confronti del consigliere regionale (ed ex sindaco di Rossano) di Forza Italia, Giuseppe Caputo. «Inventarsi un colpevole a cui affibbiare i propri fallimenti è un must del duo Caputo-Antoniotti, la loro irresponsabilità amministrativa ormai dura da un ventennio, e quando iniziano a scarseggiare bersagli all’esterno si procede con il fuoco amico. La querelle in atto tra il consigliere Rapani e il sindaco è la dimostrazione palese di una malsana  visione personalistica nell’amministrare la città. La speranza è che i consiglieri di maggioranza che si sono opposti alla destituzione del consigliere Rapani da presidente della commissione urbanistica, abbiano maturato la reale convinzione che la città necessiti di un reale cambiamento, non accettino il ruolo di zavorre per il futuro della nostra città e sostengano insieme alle opposizioni una mozione di sfiducia verso il sindaco; siamo di fronte ad un bivio – ha concluso Micciullo – che non ci pone di scegliere tra destra o sinistra, giovani o anziani ma in maniera drammatica tra sopravvivenza e abisso».

Pasqualino Bruno

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