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Trebisacce, Comune rischia tracollo finanziario. Amministratori tentano l’impossibile. Rischio aumento tributi

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Il comune di Trebisacce, nonostante l’operazione di risanamento contabile avviato dagli amministratori in carica, continua a ballare sull’orlo del precipizio a causa di una enorme massa debitoria accumulatasi nel corso degli anni. L’amministrazione comunale in carica, impegnata sin dal suo insediamento a risanare il bilancio, dopo aver già ottenuto una prima “tranche” di risorse pari a circa 3milioni di euro, ha chiesto ed ottenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti una ulteriore anticipazione di cassa di oltre 5milioni di euro che dovranno essere utilizzati per pagare debiti “certi ed esigibili” verso i tantissimi creditori che bussano da anni alle porte dell’ente. Ora però, nel giro di pochi giorni, (30 giugno) dovrà trovare ed indicare alla Corte dei Conti i capitoli a cui imputare le somme in entrata (almeno 500mila euro all’anno) con cui far fronte alla rata di ammortamento del prestito. Ne ha dato notizia, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, il sindaco Francesco Mundo il quale si rende conto che non sarà facile, con i tempi che corrono, compiere un’operazione così audace. Sono oltre 10milioni, infatti, i debiti fuori bilancio accertati. Una massa debitoria, questa, che pesa come un macigno sulle casse comunali e a cui l’esecutivo in carica non riesce a far fronte nonostante i diversi tentativi di raschiare il fondo del barile. Oltre tutto, considerata la grave crisi in atto, non si può azionare ulteriormente la leva fiscale e far pagare ai cittadini i madornali errori commessi in passato da chi ha amministrato con superficialità sperperando il denaro pubblico e non pagando i debitori, siano essi pubblici che privati.

«Abbiamo già avviato un confronto con le forze politiche che sostengono l’esecutivo, – ha dichiarato l’avvocato Mundo – anche per rendere edotti i cittadini e per dire a tutti come stanno realmente le cose». Non è escluso, e se ne parla già in giro, che gli amministratori stiano per aumentare le aliquote di alcuni tributi comunali, tra cui la famigerata TASI. Non sarà facile, come si diceva, far digerire ai cittadini ulteriori gabelle e sarà invece gioco facile per la Minoranza cavalcare il dissenso ed il malumore dei cittadini. E’ per questo che il sindaco Mundo, rivolto ad una Minoranza che risultava in gran parte assente, ha invocato dall’Opposizione un minimo di collaborazione istituzionale: «Il consiglio comunale – ha sostenuto il primo cittadino inviando qualche frecciatina polemica – deve essere il luogo del dibattito, certo da non sostituire con l’arida tastiera di un PC, o con uno schermo digitale, dietro cui ci si nasconde per sfuggire al confronto politico. Noi, – ha concluso ribadendo un concetto non nuovo il sindaco Mundo – non siamo alla ricerca delle responsabilità su chi ha accumulato il debito, ma siamo impegnati da due anni a pianificare il rientro dal debito perché non vogliamo sfuggire alle nostre responsabilità».

In realtà l’enorme massa debitoria e la conseguente carenza di liquidità impedisce agli amministratori in carica di assicurare una gestione ordinaria delle risorse, tanto è vero che, per poter garantire le indennità ai dipendenti ed assicurare i servizi essenziali ai cittadini il comune ogni sei mesi deve dichiarare “impignorabile” una bella fetta della liquidità in entrata, che altrimenti finirebbe nelle voraci fauci dei debitori. Una situazione non certo ideale, dunque, che forse richiederebbe, da una parte e dall’altra, più collaborazione e minori tensioni tra le forze politiche.

Pino La Rocca

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