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Alto Jonio, estate vuol dire incendi. Primi giorni di fuoco

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L’estate in Calabria significa anche e sopratutto incendi. Appiccati da un concorso di colpe che ricadono sui Comuni che non vigilano sulla pulizia delle aree a rischio, sui piromani che restano impuniti e sulla Regione che annaspa da anni non riuscendo a garantire le risorse necessarie per aginare questa vera piaga. Le fiamme, anno dopo anno, divorano ettari di preziosa macchia mediterranea. Come negli ultimi due giorni. Le fiamme hanno toccato tutta la costa jonica, da Rocca Imperiale a Calopezzati. Con l’incendio più vasto che ha colpito la zona di Piana Caruso, sopra il paese di Corigliano, dove sono andati in fumo circa dieci ettari di vegetazione.

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Super lavoro per i Vigili del Fuoco, con la squadra dei volontari di Trebisacce in prima linea che dalle 9 alle 16,30 di ieri (lunedì) è stata impegnata a Corigliano, lavorando a mani nude per arginare l’avanzare del fuoco sospinto anche dal forte vento. L’elicottero della Protezione Civile regionale è giunto soltanto attorno alle 14. Tra le fiamme anche le squadre effettive di Rossano e Castrovillari e quelle volontarie di Acri e Mangone che a prescindere dalle competenze territoriali si sono sono intersecate sul territorio a seconda delle emergenze, smistate di volta in volta dalla sala operativa. Incendi anche a Sibari, Villapiana, Roseto e Rocca Imperiale. Non si esclude per nessuno dei focolai l’origine dolosa.

Vincenzo La Camera

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