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Corigliano, l’assessore Chiurco attacca il Governo: «Assurdo l’ok per le trivellazioni nello Jonio»

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Foto di repertorio

Anche Corigliano dice no alle trivellazioni nel mar Jonio. Il Comune della Sibaritide ha infatti bocciato perentoriamente la decisione, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, con a capo il ministro Federica Guidi, di autorizzare la ricerca petrolifera nel mar Jonio, dando seguito alla vecchia istanza di  ricerca  “D150” presentata dell’Apennine Energy e che interessa, appunto, l’area della Sibaritide.

«Il rispetto e la sinergia istituzionale – ha affermato Marisa Chiurco, assessore all’ambiente del comune di Corigliano – sono stati calpestati dal Governo Renzi. Anche a nome dell’amministrazione comunale esprimo sdegno e delusione per una decisione che noi, insieme ad altri comuni, avevamo avversato in tutti i modi. Una decisione – ha proseguito la Chiurco – assurda e penalizzante per il nostro territorio in quanto non ha tenuto nella minima considerazione, anzi le ha ignorate, le posizioni abbastanza nette espresse dalla Regione, dagli enti locali e dalle associazioni produttive, oltre che da quelle ambientaliste. L’autorizzazione alle trivellazioni interesserà una zona abitata da 60.000 persone, trovandosi nel bel mezzo delle attività turistiche, industriali e della pesca della Sibaritide. Il ministero, non contento, apre una nuova istanza di ricerca  petrolifera alla Schlumberger Italiana S.p.A., un’ampia superficie marina situata al centro del Mar Jonio estesa di circa  4,059 Kmq, istanza che si va a sommare alle 15 istanze di ricerca nel mar Jonio».

L’assessore ha anche ricordato che «Per meglio capire la situazione relativa alla vecchia istanza di ricerca D150 ora diventata permesso di ricerca petrolifera  D74 AP è bene fare qualche passo indietro. In piene festività natalizie 2013 il dirigente dell’Unmig,  Terlizzese, inviò una lettera  ai comuni dell’alto Jonio, tra i quali Corigliano, (dando tempo 20 giorni)  per chiedere un parere sull’istanza di trivellazione D150 (istanza archiviata con il decreto Prestigiacomo e poi ripescata con il decreto del ministro Passera). Ovviamente tutti i comuni interessati, compreso il nostro, in pieno Natale si opposero. Nella ricerca petrolifera si prevede di realizzare linee sismiche e successivamente dopo ulteriore V.I.A: un pozzo esplorativo vicino la riva in terraferma  che dovrebbe pescare idrocarburi  in mare. Di fronte ad un atteggiamento, quello ministeriale, di spregio nei confronti degli enti regionali e locali, è necessario – ha concluso l’assessore Chiurco – che da parte dei soggetti interessati vi sia una risposta ferma di protesta nei confronti di chi vuole imporre dall’alto scelte che avranno gravi ripercussioni per il sistema ecoambientale del nostro territorio».

Pasqualino Bruno

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