Da qui la determinazione. La disposizione, con effetto immediato, vieta di usare l’acqua potabile del pubblico acquedotto per innaffiare campi , orti, giardini, prati, terrazzi, anche mediante impianti automatici, per lavare superfici scoperte o automezzi, con esclusione degli operatori professionali, per riempire vasche con l’acqua dell’acquedotto e utilizzare l’acqua dello stesso per scopi non strettamente domestici. Inoltre vieta il riempimento di piscine pubbliche o private, anche ad uso collettivo, inserite anche in strutture turistico – alberghiere o agrituristiche. E obbliga i proprietari di piscine, vasche di accumulo all’aperto, orti, campi, giardini di documentare, ogni qual volta venga chiesto dagli agenti della Polizia municipale e della Forza Pubblica, la provenienza dell’acqua utilizzata, dando prova che si tratta di acqua non potabile.
Ogni infrazione alla presente ordinanza verrà punita con l’applicazione di una pena pecuniaria che va da un minimo di 51 euro ad un massimo di 500 euro come disposto dal Regolamento comunale.