L’anno zero per lo sviluppo dell’Alto Jonio è stato scritto ad Oriolo, dove l’omonima associazione dedicata al giudice Umberto Pagano ha fissato i paletti per un lancio di idee e progetti necessari a rivitalizzare un territorio in uno stato comatoso. L’associazione “Per lo Sviluppo dell’Alto Jonio”, in campo già da un paio d’anni sul versante finanziamenti europei e legalità in primis, ha inaugurato ad Oriolo, ai piedi del castello, un’accogliente sede operativa (la sede legale è ad Amendolara) destinata ad ospitare piccoli eventi culturali, tavoli di lavoro, astisti e professionisti del territorio desiderosi di partecipare al processo di crescita di questo spicchio di Calabria abbandonato dal governo nazionale e regionale.
A margine del taglio del nastro e della benedizione dei locali ad opera del parroco di Oriolo e vicario della Diocesi di Cassano per l’Alto Jonio, don Nicola De Luca, si è tenuto un incontro dibattito con gli interventi, moderati dal giornalista e direttore di Paese24.it, Vincenzo La Camera, del presidente dell’associazione Antonio Pagano, figlio del compianto giudice e consigliere parlamentare; del direttore tecnico del Gal Franco Durso; dell’ispettore onorario della Pubblica Istruzione Francesco Fusca e del docente Unical Giuseppe Roma. I contributi si sono alternati dopo il saluto del sindaco di Oriolo, Giorgio Bonamassa. La crescita del territorio vista da ottiche diverse: scuola, agenzie di sviluppo, istituzioni, chiesa, associazionismo. Non ci può essere sviluppo di un territorio se non si ritorna a quei valori di solidarietà e partecipazione sincera e disinteressata, ha ammonito don Nicola De Luca.
Hanno contributo ad animare il dibattito: il professor Vincenzo Toscani che ha illustrato le chiese bizantine della Sibaritide; Francesca Alfano di Coldiretti che ha prospettato un rilancio dell’agricoltura anche dal punto di vista sociale; il presidente del Distretto Rurale Edoardo Lo Giudice; il presidente del Gal Franco Colotta; il vice preside dell’Istituto Comprensivo di Amendolara-Oriolo Vincenzo Laschera che ha ribadito il rischio che l’Alto Jonio corre con le trivellazioni petrolifere; Luigi Adinolfi dell’Amaro Ulivar che ha portato la sua esperienza di giovane professionista che è tornato nella propria terra investendo su un prodotto di qualità; l’archeologa Sabrina Del Piano; il maestro di musica Rocco Abate che ha lanciato l’idea di ripartire dai centri storici.
(TUTTI GLI INTERVENTI NELLA FOTOGALLERY DI PASQUALE LAMITELLA)
Vincenzo La Camera
FOTOGALLERY 1
sede pagano oriolo A
FOTOGALLERY 2
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