Attacco all’Alto Jonio nella penultima domenica di agosto. Complice il caldo e il vento, forte a tratti, il fuoco è divampato in più punti del territorio quasi sistematicamente. Da Oriolo a Plataci, da Trebisacce al ponte tra Francavilla e Civita. Inutile girarci attorno, dietro c’è indubbiamente la mano dell’uomo, di un uomo codardo e con evidenti problemi psichici che decide di mandare in fumo ettari di macchia mediterranea.
Le fiamme sono divampate stamattina attorno alle 11.30 in contrada “Porcara” nel comune di Oriolo con il canadair che si riforniva nella vicina diga di Senise per sputare acqua sulle lingue di fuoco. Intanto dal costone lungo il torrente Saraceno il fuoco saliva rapidamente sino al comune di Plataci: anche qui il Canadair in azione con un compito arduo viste le raffiche di vento, che se da una parte ha incoraggiato i surfisti che nel tratto di mare sotto la “Torre di Albidona” davano spettacolo, dall’altra parte incoraggia anche i piromani. C’è però da dire che questi criminali (le statistiche parlano del 99% degli incendi appiccatti dalla mano dell’uomo) sono agevolati dall’incuria in cui versano i terreni tra le sterpaglie, che si trasformano in benzina per le fiamme.
Pericoloso incendio anche lungo il costone nei pressi del ponte sul fiume Raganello, prima di intraprendere i tornanti che conducono prima a Civita e poi a Castrovillari. Qui le fiamme attorno alle 22 erano quasi giunte sulla strada con la seria possibilità di frenare il traffico di auto, elevato per via del ritorno dalle località joniche di mare.
Le autorità competenti invitano i cittadini a contattare con urgenza nel caso di avvistamento di incendio i seguenti numeri: 115 (Vigili del Fuoco); 1515 (Corpo Forestale dello Stato); 800496496 (Regione Calabria).
Vincenzo La Camera