ALTO JONIO – L’Alto Jonio, complice il caldo e la spregevole mano dei piromani, negli ultimi due o tre giorni si è trasformato in un braciere ardente nel quale sono finiti decine e decine di ettari di boschi e di macchia mediterranea. Il fuoco, quasi succube di una sospetta regia, è infatti divampato in più punti contemporaneamente, da Oriolo a Plataci, da Trebisacce a Francevilla Marittima ed a Civita, facendo danni incalcolabili a quel poco che resta del patrimonio boschivo, distruggendo uliveti, vigne e frutteti e seminando il panico tra la gente che, come nel caso di Trebisacce, ha temuto che le fiamme, alimentate dal vento di libeccio e dalla resina dei pini d’Aleppo, raggiungessero le abitazioni della zona nord, a monte di viale Europa ed a ridosso delle abitazioni realizzare in cooperativa dalla Comedil. C’è mancato davvero poco. Se non fossero intervenuti i Vigili del Fuoco Volontari di Trebisacce e gli operai del Consorzio di Bonifica che hanno dovuto combattere contro il fuoco fino a notte inoltrata, le fiamme avrebbero raggiunto le abitazioni e messo a repentaglio la vita stessa delle persone. Facile dunque immaginare il panico ed il fuggi fuggi generale degli abitanti di quel quartiere che si sono incoraggiati a vicenda ed hanno collaborato in tutti i modi per ridurre alla ragione il fuoco che, con ogni probabilità, qualcuno ha proditoriamente innescato.
E’ infatti inutile girarci attorno: dietro a questa sequela di incendi c’è indubbiamente la mano dell’uomo, di un uomo codardo e con evidenti problemi psichici che decide di mandare in fumo in poche ore decine di ettari di verde per la cui crescita ci sono voluti anni e anni. Oltre che a Trebisacce il fuoco ha imperversato nella contrada “Porcara” di Oriolo e qui c’è voluto l’intervento di un Canadair che attingeva acqua nell’invaso di Senise (MT). Un altro Canadair è stato impegnato per oltre due giorni a spegnere l’incendio divampato in località “Bruzzeti” di Plataci. Un altro vorace incendio si è sviluppato nella tarda serata di domenica a margine del ponte sul Raganello, in agro di Francavilla Marittima, ed anche qui si sono prodotti danni incalcolabili alla lussureggiante vegetazione che fa da cornice alle straordinarie Gole del Raganello.
________________________________________
VILLAPIANA – A fuoco nel pomeriggio di ieri i mezzi utilizzati dalla municipalizzata BSV che gestisce il servizio-rifiuti di Villapiana, l’annessa isola ecologica e la “stazione di trasferimento dei rifiutti” a cui fanno capo quasi tutti i comuni dell’Alto Jonio. Nel violento incendio,
che si è sviluppato in più punti contemporaneamente ma al di fuori della discarica che sorge in contrada Santa Maria, hanno preso fuoco oltre ai rifiuti depositati provvisoriamente presso l’isola ecologica, anche una catasta di pneumatici anch’essi in attesa di essere smaltiti. Dai pneumatici in particolare si è sollevata una densa nuvola di fumo nero che si è innalzata verso il cielo e propagata in poco tempo in tutta la Piana. Ben presto però le alte fiamme si sono propagate all’interno dell’isola ecologica nella quale vengono custoditi i mezzi utilizzati dalla BSV per svolgere il servizio. In particolare sono stati avviluppati dalle fiamme due grossi containers-cassonati carichi di rifiuti che erano già pronti per prendere il viaggio, all’indomani, verso la discarica controllata di Pianopoli (CZ). Ovviamente il fuoco ha trovato terreno fertile nei materiali resinosi dei rifiuti, per cui le fiamme si sono elevate altissime in pochi minuti sfuggendo ben presto al controllo. Uno dei due container era carico di “rifiuti ingombranti” anch’essi destinati allo smaltimento e anch’essi sono stati avviluppati dal fuoco.
Nessun problema per la popolazione perché la stazione di trasferimento sorge nell’area industriale di Villapiana, in una zona abbastanza decentrata. A rischio invece gli opifici industriali che sorgono nei pressi dell’isola ecologica. Sul posto sono subito arrivati il sindaco Paolo Montalti e l’assessore Luigi Lo Giudice che, resisi conto della gravità della situazione, hanno avvertito i Carabinieri di Villapiana giunti sul posto al comando del maresciallo Luigi Potenza per effettuare i rilievi ed i necessari accertamenti. Ignote finora le cause dell’incendio ma c’è chi esclude la circostanza casuale e non fa mistero del sospetto che dietro ci possa essere qualche disegno criminoso, anche perché, da quanto si è appreso, non è la prima volta che, sia nel passato più remoto che in quello più recente, vengono presi di mira i mezzi e le attrezzature utilizzate dalla BSV.
di Pino La Rocca