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Nuova Ss 106, si attende ancora il via libera per l’inizio dei lavori

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Non si è ancora concluso il mese di agosto ed è già ripreso il tormentone sulla costruenda S.S. 106 il cui inizio dei lavori, che secondo il crono-programma doveva avere il via libera entro gli inizi di agosto, è ancora nelle sabbie mobili, tanto che rischiano di slittare i tempi di cantierizzazione dei lavori previsti per l’anno prossimo. L’opera di ascolto e di mediazione da parte dell’Anas e della società concessionaria dei lavori è infatti a buon punto ma ci sono ancora comuni recalcitranti, come quello di Trebisacce che in realtà, in sede di conferenza dei servizi, ha espresso un “parere favorevole, ma condizionato”. Parere che è stato sancito nei giorni scorsi in una delibera di Giunta notificata all’Anas ed ai ministeri competenti (Ambiente, Infrastrutture e Beni Ambientali) che riassume la posizione del comune dopo aver visionato l’ultima bozza di progetto. L’esecutivo in carica in realtà non vuole mettersi di traverso sul destino di questa grande infrastruttura, ma suggerisce soluzioni che mirano alla tutela di un territorio sottoposto per gran parte a vincolo paesaggistico. E quindi viene espresso un parere “favorevole” perché si ritiene necessaria la realizzazione dell’opera per la ricaduta occupazionale, per ridurre la sequela degli incidenti e dei morti e per togliere dall’isolamento questa parte della Calabria, ma “condizionato” all’accoglimento delle osservazioni e delle proposte fornite dal comune e delle quali l’Anas finora non ha tenuto conto, adducendo motivazioni che il comune ritiene abbastanza pretestuose.

Cosicchè nella suddetta delibera viene ribadito il “parere favorevole” per l’importanza di un’opera considerata strategica per tutto il comprensorio dell’Alto Jonio cosentino, ma alla condizione che, come si legge in delibera:  -venga assicurata nel più breve tempo possibile l’intera copertura economica per la realizzazione dell’opera; -vengano accolte le richieste formulate dal comune di Trebisacce relativamente alla trasformazione delle trincee in gallerie artificiali e/o naturali nel tratto compreso tra la fine del viadotto Pagliara ed il viadotto Forno; -venga rivisto lo svincolo di “Albidona” sia nella sua collocazione fisica che nelle dimensioni al fine di salvaguardare un’ampia fascia di “terrazzi marini” soggetti, tra l’altro, a tutela paesaggistico-ambientale nonché l’adeguamento della SP153 in modo tale che la stessa possa assolvere pienamente non solo al compito di collegare l’opera con i paesi interni, ma soprattutto possa favorire l’uscita ed il transito di tutte le tipologie di veicoli in entrata ed in uscita da Trebisacce e, infine, -venga mantenuto il previsto svincolo di Trebisacce, ubicato sul Saraceno che nell’ultima versione del progetto è stato cancellato». Non si tratta, come si vede, di dettagli, ma di interventi che, non essendoci la necessaria copertura economica, rischiano di bloccare la cantierizzazione dei lavori.

 Pino La Rocca

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