«Da sempre, ho dimostrato di assumermi ogni responsabilità e di impegnarmi in prima persona, andando anche oltre le mie competenze, soprattutto in tema di ambiente e rifiuti e non sottraendomi mai al confronto con i miei concittadini, ai quali intendo continuare a dare risposte su fatti concreti, e senza creare inutili allarmismi». Non si è fatta attendere la risposta del sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, alla richiesta fatta da Flavio Stasi (qui l’articolo), esponente di Legge Rifiuti Zero e leader del movimento Terra e Popolo, di prendere una posizione netta in merito alla presenza, nella discarica di Bucita, di 60 mila metri cubi di rifiuti in esubero. «Sarebbe sciocco e irresponsabile da parte mia – ha spiegato Antoniotti – entrare nel merito di una delicata questione che è al vaglio degli organi giudiziari preposti. Non sono abituato e non è mia abitudine parlare a vanvera solo per sollevare inutili polveroni che non portano nulla di buono. Sulla discarica di Bucita sono in corso indagini, avviate a seguito di una serie di esposti. Quando avremo dati ufficiali e contezza dei fatti, non esiteremo a comunicarli ai nostri concittadini ed eventualmente ad intraprendere ogni utile provvedimento che rientri nelle nostre competenze». «La delicata questione dei rifiuti – ha aggiunto l’assessore all’ambiente Rodolfo Alfieri – ci ha sempre visti impegnati in prima linea. Non ci siamo mai sottratti alle nostre responsabilità e spesso abbiamo assunto posizioni dure e forti, quando abbiamo ritenuto che la salute pubblica e la tutela del patrimonio ambientale e stradale fossero messi a rischi. Continueremo a rimanere vigili e attenti verso le tematiche ambientali e verso ogni tipo di emergenza che coinvolge il territorio e che, fin dall’inizio del mandato elettorale, questo esecutivo ha gestito in maniera energica e con grande coraggio». Il referente regionale di “Legge Rifiuti Zero”, intanto, passa al contrattacco. Flavio Stasi, in una nota, smentisce «categoricamente quanto affermato dal Sindaco: su Bucita ci sono novità e allarmanti. La presenza di almeno 60 mila metri cubi di rifiuti non autorizzati è stata certificata involontariamente e goffamente da documenti ufficiali della Regione Calabria, circostanza su cui non è stato depositato alcun esposto e che sto provando ripetutamente a segnalare a quella che dovrebbe essere l’istituzione che vigila sulle condizioni sanitarie della comunità». «Se è vero – ha proseguito Stasi – che proprio per le deficienze della classe dirigente, molto spesso le Procure si sostituiscono al potere politico, è anche vero che i cittadini calabresi non hanno eletto magistrati, bensì sindaci, consiglieri comunali e regionali, a loro è deputata la salvaguardia ambientale, sanitaria e l’assunzione di provvedimenti tesi alla messa in sicurezza dei territori. Questa di Bucita – ha concluso l’attivista – è una storia che va avanti da troppo tempo, è giunto il momento di assumersi le proprie responsabilità ed andare a fondo dando risposte ai cittadini, chi non se la sente dovrebbe farsi da parte».
Pasqualino Bruno