Corigliano, liquami fognari sversati nei terreni. Guardia costiera sequestra tratto torrente
E’ continuata anche durante la stagione estiva l’attività della Guardia costiera per la tutela delle acque marine, che ha ormai assunto un ruolo strategico nel controllo ambientale e nella prevenzione di abusi che possono danneggiare la qualità del mare.
Nei giorni scorsi, a conclusione di lunghe e laboriose attività d’indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, il personale militare appartenente alla Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, agli ordini del Capitano di Fregata Francesco Perrotti, ha sottoposto a sequestro preventivo, in esecuzione di un provvedimento dell’autorità giudiziaria di Castrovillari, un fosso di scolo e un tratto del torrente Coriglianeto per una lunghezza di 2000 metri lineari fino alla foce a Schiavonea e complessivi 40000 metri quadrati di aree fluviali.
Nel provvedimento del Giudice per le indagini preliminari di Castrovillari, emesso su richiesta della Procura, infatti, si evidenzia che, a seguito di verifiche tecniche ed accertamenti svolti dai militari della Guardia costiera con i tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente, è stato accertato il cattivo funzionamento degli impianti con lo sversamento di acque reflue di natura fognaria (di colore marrone e maleodoranti) provenienti, appunto, dall’impianto di sollevamento comunale in totale avaria posto nelle vicinanze del depuratore comunale in località Pendino, su terreni di proprietà privata e in parte nel letto del torrente Coriglianeto, con conseguente sversamento in mare. L’intero impianto comunale, peraltro, risulta già sottoposto a sequestro da parte della Guardia costiera fin dal 2013 per irregolarità di funzionamento.
«Il provvedimento giudiziario – fanno sapere dalla Guardia costiera – è stato emesso anche in quanto la libera disponibilità dei luoghi in questione comporterebbe il concreto ed imminente pericolo della prosecuzione in permanenza, la reiterazione e comunque l’ulteriore aggravamento di fatti di reato».
L’amministrazione comunale, subito interessata della questione, ha manifestato disponibilità a eliminare gli inconvenienti riscontrati nel più breve tempo possibile, trattandosi di problematiche all’impianto la cui soluzione è stata avviata da tempo a cura dei competenti uffici tecnici. La posizione degli amministratori della ditta titolare della gestione e della manutenzione degli impianti, nonché dei responsabili dei diversi uffici comunali, è al vaglio invece dell’autorità giudiziaria.
Pasqualino Bruno