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Corigliano, inizio scuola con la protesta degli studenti del Fronte comunista

Corigliano, inizio scuola con la protesta degli studenti del Fronte comunista
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Lo striscione apparso all’esterno del liceo scientifico F. Bruno e dell’I.T.C. L. Palma

Lo striscione apparso all’esterno del liceo scientifico F. Bruno e dell’I.T.C. L. Palma

Partono già dal primo giorno di scuola le azioni di protesta del Fronte della gioventù comunista. A Corigliano, gli studenti appartenenti al movimento di sinistra hanno esposto lo striscione “Renzi e Giannini come la Gelmini, ogni scuola sarà una barricata” all’esterno del liceo scientifico F. Bruno e dell’I.T.C. L. Palma. I componenti del Fgc hanno anche  distribuito dei volantini (con lo slogan “ti stanno rubando il futuro, non chinare la testa”) tra i loro colleghi, dove venivano spiegati i motivi del loro “no” alle misure sulla scuola annunciate in questi giorni.

«Nel progetto di riforma – ha spiegato Carlo Chippari, esponente del movimento e studente del liceo scientifico – si conferma il pieno disinteresse di questo sistema nel garantire a tutti il libero accesso all’istruzione. Non si parla del caro libri in crescita, dei contributi “volontari” che le famiglie sono costrette a pagare per finanziare scuole che sono al collasso, del costo dei trasporti, o delle borse di studio erogate sempre più raramente. Si annunciano – ha proseguito Chippari – invece misure come quella sull’alternanza scuola-lavoro, o gli scatti in base al “merito” per gli insegnanti che mirano soltanto a introdurre logiche di mercato e di competizione in una scuola pubblica sempre più succube degli interessi privati.»

Gli studenti coriglianesi aderenti al Fronte della gioventù comunista hanno annunciato, inoltre, una serie di mobilitazioni per l’autunno. «Il Governo – hanno  chiarito i ragazzi del Fgc – assesta l’ultimo colpo alla scuola pubblica, per ricondurla interamente all’interno delle logiche del mercato e della competizione per il profitto imposte da questo sistema. Studenti e insegnanti sono entrambi colpiti da queste misure, che il Governo infiocchetta con belle parole per celarne la reale portata. Mai come adesso è necessario costituire un fronte ampio di opposizione unendo le rivendicazioni di studenti, insegnanti di ruolo e precari, personale ATA. Ogni scuola sarà una barricata contro le politiche imposte da questo sistema e dall’Unione Europea.»

 Pasqualino Bruno

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