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Un percorso turistico lungo il corridoio Bizantino. L’Alto Jonio si prepara a “vendere” il suo territorio

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Scorcio della chiesa bizantina di Santa Maria ad Amendolara (foto Nicodemo Misiti)

Per dare segnali di sviluppo sul territorio bisogna necessariamente fare rete. Può sembrare retorica ma è davvero l’unica strategia possibile. E qualche timido segnale in tal senso inizia a vedersi. Come il workshop di lunedì sera organizzato dal Gal Alto Jonio “Federico II” in collaborazione con l’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Ionio “U. Pagano” e l’ACEB (Associazione Città Eredi di Bisanzio) al quale hanno preso parte, in un lido di Roseto Capo Spulico, operatori economici, piccoli e medi imprenditori della zona e i sindaci di Amendolara, Roseto, Trebisacce, Nocara, Castroregio, Cerchiara.

Una chiesa bizantina di Castroregio

L’occasione è servita per presentare un progetto ambizioso e cioè costruire un itinerario turistico lungo il corridoio bizantino che attraversa alcuni comuni del Basso e Alto Jonio cosentino, dove appunto ci sono tracce tangibili sulla storia dell’antica Bisanzio. Dopo i saluti del direttore tecnico del Gal Alto Jonio, Franco Durso, che ha condotto il dibattito, sono intervenuti il presidente del Gal Sila Greca, Ranieri Filippelli, il presidente Confesercenti Cosenza, Vincenzo Farina e il presidente dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Ionio, Antonio Pagano, nonchè vice presidente dell’Aceb che sta portando avanti questo prestigioso progetto alacciando importanti contatti con partners della Russia, individutato come principale paese che dovrà fruire di questa offerta turistica. Angela Macaluso, consulente Aceb per il turismo, ha illustrato ai presenti un percorso turistico preparato per la Sicilia, proponendo sulla stessa falsariga un percorso per l’Alto e Basso Jonio, di otto giorni, tra chiese, cultura, enogastronomia e cultura.

I russi, si è detto, cercano il lusso. Poichè da queste parti non esistono strutture a cinque stelle bisognerà offrire loro un lusso diverso, che non si compra, e si può ritrovare nei settori che abbiamo appena elencato. Un target medio alto dunque come riferimento e la possibilità, una volta strutturato in maniera definitiva il percorso turistico, per gli operatori del territorio di poter entrare in questo paniere ognuno con la propria offerta ricettiva. Corsi di formazione, accoglienza e professionalità in primis per creare un turismo di qualità. Gli incontri di Roma (26 settembre) e San Pietroburgo (2 ottobre) serviranno a consolidare questa idea che per l’Alto Jonio potrebbe essere un primo vero esempio di marketing territoriale.

Vincenzo La Camera

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