Redazione Paese24.it

Plataci controcorrente, i cittadini evitano il supplizio della Tasi

Plataci controcorrente, i cittadini evitano il supplizio della Tasi
Diminuisci Risoluzione Aumenta Risoluzione Dimensioni testo Stampa
Print Friendly, PDF & Email
Panoramica di Plataci

Panoramica di Plataci

Negli ultimi anni i tributi comunali stanno subendo delle continue e radicali trasformazioni che alla fine si traducono in un maggiore carico fiscale per i cittadini e pari, se non minori, servizi ricevuti. Il primo tributo a subire una “trasformazione” è stata l’ICI (imposta comunale sugli immobili) che nel 2012 è stata sostituita dall’IMU (imposta municipale propria) che è quasi uguale alla sostituita ICI (simile base e modalità di calcolo) con la differenza che la base imponibile è maggiore e le aliquote d’imposta possono essere ben maggiori di quelle dell’ICI, con la conseguenza che per lo stesso immobile nel 2012 i contribuenti si sono trovati a dover pagare una imposta molto più elevata rispetto agli anni precedenti. Sarebbe dovuta essere entrata in vigore nel 2015 ma lo stato delle finanze pubbliche indusse il governo Monti ad istituirla, con anticipazione, in via sperimentale a decorrere dall’anno 2012 e fino al 2014. Nel primo anno di applicazione, il 50 per cento dell’IMU sugli altri immobili andava versato allo Stato e, quindi, i Comuni imponevano l’imposta e metà di questa andava nelle casse statali. Nel 2013 tutto il gettito spetta interamente ai Comuni ma … una parte di questa “maggiore” IMU rispetto al 2012 viene detratta dal Fondo di Solidarietà Comunale (l’ammontare dei fondi fiscalizzati che il Ministero dell’Interno trasferisce annualmente ai Comuni).

Lo stesso avviene per l’anno 2014 allorché con  la legge di stabilità 2014, nell’ambito di un disegno complessivo di riforma della tassazione immobiliare locale, è stata  istituita l’Imposta Unica Comunale (IUC), composta da tre distinti prelievi: l’imposta municipale propria (IMU) relativa alla componente patrimoniale; la tassa sui rifiuti (TARI) destinata alla copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti; il tributo sui servizi indivisibili (TASI), destinata alla copertura dei costi dei servizi indivisibili erogati dai comuni;

La TARI, ne 2014, ha sostituto la TARES che era nata solo nel 2013, anzi in alcuni comuni non era mai nata in quanto verso la fine del 2013 è stato concesso ai comuni di derogare all’applicazione della normativa TARES e di continuare ad applicare la TARSU. Tuttavia la TARI è quasi uguale alla TARES solo che ha un nome diverso e come la TARES per molti contribuenti determinerà un cospicuo aumento del tributo che dovrà pagare per la gestione dei rifiuti urbani.

Delle tre componenti IUC la TASI è del tutto nuova anche se il metodo di determinazione e base imponibile sono molto simili all’IMU. L’applicazione di questa tassa da parte dei Comuni determina in capo ai contribuenti un prelievo pari a quello che si verificherebbe se aumentassero di un punto le aliquote IMU. Questo, però, accade per quanto riguarda gli altri tipi di immobili in quanto l’applicazione di questa tassa alle abitazioni principali, su cui gli ultimi governi hanno preferito non applicare l’IMU, determina un pagamento di una imposta ben maggiore di quella che si pagherebbe se fosse rimasta in vigore l’IMU sulle abitazioni principali, per le quali era prevista una detrazione fissa, che per le abitazioni con rendita bassa, determinava un azzeramento della tassa. Per la TASI ciò non avviene e, ad essere maggiormente colpite, risultano essere le abitazioni con un valore catastale medio-basso, mentre risultano favorite le abitazioni con valore catastale pregiato.

Certo che i Comuni possono scegliere di deliberare di azzerare le aliquote TASI e in questo modo evitare ai propri contribuenti un ulteriore salasso fiscale, solo che in questo caso si trovano a disporre di minori risorse. Ciò in quanto dal Fondo di Solidarietà Comunale il governo ha già provveduto a detrarre l’importo che, secondo i calcoli del Ministero delle Finanze, questi possono introitare dall’applicazione dell’aliquota standard pari al 1 per mille!

L’amministrazione comunale di Plataci, nella seduta di consiglio del 9 settembre ha deciso di non aggravare ulteriormente il carico fiscale dei suoi contribuenti, e ha deliberato di azzerare le aliquote TASI per l’anno 2014. Per le abitazioni principali sarebbe stato un prelievo che i cittadini non avrebbero compreso e sopportato e per i proprietari degli altri tipi di immobili la situazione non sarebbe stata diversa. Plataci è un piccolo paese che ha subito un forte spopolamento a causa della forte emigrazione e le seconde case non sono seconde case per le vacanze ma case che, nella maggior parte dei casi, hanno dovuto “abbandonare” alla ricerca di condizioni di vita migliori che il paese natio non poteva garantire e dover pagare ancora tasse per delle case abbandonate non sarebbe stato tollerato.

A proposito di TASI i Comuni oltre a dover scegliere in che misura applicare l’imposta lo dovevano fare anche entro una certa data perentoria, non in linea con quella di approvazione del bilancio di previsione, che per quest’anno è stata differita al 30 settembre. La deliberazione di determinazione delle aliquote andava trasmessa, telematicamente, al Ministero delle Finanze entro il 10 settembre, altrimenti scattava l’applicazione dell’aliquota standard indipendentemente dalla volontà del Comune.

Caterina Dramisino

 

Condividilo Subito
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments