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Provinciali, a Cosenza sarà sfida a tre. Tra Occhiuto e Papasso spunta l’outsider Manna

Provinciali, a Cosenza sarà sfida a tre. Tra Occhiuto e Papasso spunta l’outsider Manna
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Il palazzo della Provincia di Cosenza

Il palazzo della Provincia di Cosenza

In attesa delle elezioni regionali che si terranno il prossimo 23 novembre, i partiti politici calabresi si sono già mossi per le imminenti elezioni indirette delle province, che, per effetto della legge Del Rio (la 56/2014 ndr) sono diventati “enti di area vasta”.

Data del voto e candidati – Partiamo intanto dalla data del voto. Per quel che riguarda le elezioni della provincia di Cosenza, le votazioni si terranno il prossimo 12 ottobre. Qualche sorpresa intanto, sui candidati in lizza per la carica di Presidente della Provincia. I nomi sono tre (7 invece le liste), e il centrodestra presenta non uno, ma bensì due candidati alla poltrona di presidente: Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e Marcello Manna, primo cittadino di Rende. Il primo legato a Forza Italia, il secondo, invece, esponente del Nuovo Centro Destra.  Il centrosinistra, invece, si presenta compatto appoggiando il nome di Gianni Papasso, sindaco di Cassano allo Ionio.

Le modalità di voto – Come viene spiegato sul sito del Cise (Centro Italiano Studi Elettorali ndr), l’approvazione della legge Del Rio ha profondamente modificato, sia nell’assetto che nelle funzioni, il livello amministrativo provinciale, trasformando le 86 province a statuto ordinario in “enti di area vasta”, limitandone le competenze e soprattutto eliminando l’elezione diretta dei suoi organi legislativi (i consigli provinciali) ed esecutivi (il Presidente, mentre le Giunte provinciali sono abolite). Restano il Consiglio provinciale e il Presidente della Provincia, che saranno eletti indirettamente e non percepiranno alcuna indennità aggiuntiva. Vi è inoltre l’Assemblea dei sindaci, composta dai primi cittadini di ogni comune e presieduta dal Presidente della Provincia, avente poteri consultivi.

Il Consiglio provinciale è un organo elettivo di secondo grado, composto dal Presidente della Provincia e da un numero di consiglieri variabile in base alla popolazione della città metropolitana (16 consiglieri nelle province con popolazione residente superiore a 700000 abitanti, 12 in quelle con popolazione residente superiore a 300.000 e inferiore o pari a 700000 abitanti, 10 consiglieri nelle province fino a 300.000 abitanti). I consiglieri restano in carica 2 anni. L’elettorato attivo e passivo coincide, trattandosi dei sindaci e dei consiglieri dei comuni della provincia. Limitatamente alle prime elezioni, però, la legge stabilisce che sono eleggibili anche i consiglieri provinciali uscenti.

Il Presidente della Provincia viene eletto dai consiglieri comunali e dai sindaci della provincia, tra quei sindaci che hanno un mandato che scade non prima di 18 mesi. In questo caso, dunque, elettorato attivo e passivo non coincidono. Il Presidente resta in carica 4 anni (salvo decadere automaticamente alla cessazione della carica di Sindaco) e per candidarsi necessita di un numero di sottoscrizioni a suo sostegno pari almeno al 15% degli aventi diritto al voto. Il sistema elettorale per l’elezione del Presidente della Provincia è un “first-past-the-post” con ponderazione: l’elettore vota per uno dei candidati e viene eletto il candidato che ha ottenuto la maggiore cifra elettorale ponderata. In caso di parità è eletto il candidato più giovane.

Pasqualino Bruno

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