Rossano, il comitato di Bucita chiede un incontro col sindaco per la questione discarica
Il comitato di Bucita torna a chiedere un incontro con il sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti. Il motivo della richiesta è la difficile situazione della discarica situata proprio in contrada Bucita, dove, secondo anche la denuncia effettuata da Flavio Stasi (referente regionale di “Legge Rifiuti Zero” ed esponente del movimento “Terra e Popolo”) sono stati abbancati 60mila metri cubi di rifiuti abusivi (qui l’articolo).
Dall’undici settembre scorso, quello di oggi (venerdì 3 ottobre ndr) è il terzo tentativo da parte del comitato di avere un colloquio con il primo cittadino di Rossano.
«Abbiamo protocollato la prima richiesta di incontro l’11 settembre scorso – ha spiegato Giuseppe Campana, presidente del comitato Bucita -, spinti da un senso di urgenza alla luce dei riscontri su una quantità di materiale non classificata e di ignota natura che sarebbe depositata nella discarica. E lo abbiamo fatto con la convinzione di creare una sinergia fra noi e le istituzioni cittadine in grado di delineare una forte e decisa linea di azione comune. Non avendo ricevuto alcuna risposta – ha proseguito Campana – abbiamo sollecitato pubblicamente il sindaco con una nota stampa del 18 settembre. E torniamo a farlo anche oggi, quasi un mese dopo la richiesta, allegando le 60 firme raccolte durante l’ultima riunione del comitato. Torniamo a farlo perché davvero non riusciamo a capire come mai la nostra richiesta sia tuttora ignorata».
Campana, in chiusura, ha tenuto a sottolineare che «il tema è pressante e c’è bisogno della massima collaborazione di tutti. Solo un’azione congiunta con le autorità competenti può aprire la strada ad azioni efficaci di salvaguardia e tutela del territorio. In passato siamo riusciti proprio grazie a queste battaglie ad ottenere dei risultati e crediamo che sia proprio questa la strada da percorrere per ottenerne degli altri in futuro. Chiediamo pubblicamente al sindaco, quindi, di valutare la nostra richiesta di incontro e di farci avere una risposta».
Pasqualino Bruno