Cosenza, estorceva denaro all’ex datore di lavoro: un barman in manette
Un barman quarantenne, S. C., è stato arrestato alle prime luci dell’alba di giovedì 16 ottobre, dai militari del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Cosenza, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale – Sezione G.I.P. di Cosenza. All’uomo, volto noto alle forze dell’ordine, vengono imputati i reati di furto aggravato, rapina ed estorsione. Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’attività investigativa dei militari dell’arma, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, dottor Domenico Assumma e dirette dal Procuratore Capo Dario Granieri, a seguito di alcuni furti e rapine perpetrati in alcuni bar del capoluogo.
Nel mese di ottobre infatti, l’indagato a volto scoperto, con un martello è entrato in un bar del centro, minacciando di morte il proprietario per avere dei soldi custoditi nella cassa, contemporaneamente ha mandato in frantumi la vetrina, danneggiando il bancone e portando via solo alcuni “gratta e vinci”, dandosi poi alla fuga a piedi per le vie cittadine. In una successiva occasione, l’uomo, mentre si trovava in servizio sul posto di lavoro (come barman in un locale cittadino), ha forzato un videopoker impossessandosi di 600 €, prelevando inoltre dalla cassa altre 50 €. Il giorno dopo, il quarantenne si è recato nuovamente sul posto di lavoro e minacciando il titolare con un coltello alla gola, gli chiedeva dei soldi. Di fronte al “no” del proprietario dell’attività commerciale, l’uomo ha aperto la cassa prelevando una cifra tra le 50 e le 60 €, e, prima di lasciare il locale, ha rotto un bicchiere e con i vetri ha continuato a minacciare il gestore del bar.
L’incubo per il titolare del bar non finiva qui: il suo (ormai ex) dipendente si presentava nel locale anche la mattina a seguire, minacciandolo di nuovo e chiedendo altri 1000 €. La vittima, spaventata, era costretto a consegnare a S. C. 60 €. Il titolare, inoltre, durante i giorni successivi è stato tempestato di telefonate e messaggi minatori con richiesta di denaro da parte dell’ex dipendente. Al termine delle formalità di rito, l’ arrestato é stato associato alla casa circondariale di Via Popilia, a Cosenza.
Pasqualino Bruno