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Trebisacce, 31 marzo 2012: Chiusura ospedale. Arrivato decreto che affossa sanità Alto Jonio

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Puntuale come un orologio svizzero, allo scadere del 31 marzo 2012 sull’ospedale di Trebisacce, come del resto su quello di Cariati, si abbatterà inesorabile la lama della ghigliottina. Oggi pomeriggio (venerdì) è infatti arrivato il Decreto del DG Scarpelli che, in ossequio al Piano di Rientro targato Scopelliti, ha messo la parola fine e chiuso l’ospedale: da lunedì 2 aprile presso il “Chidichimo” non saranno più ammessi i ricoveri e, una volta dimessi i pazienti tuttora ricoverati, l’ospedale diventerà un edificio in cui abiteranno solo i fantasmi.

L'ex ospedale di Trebisacce

A nulla probabilmente servirà l’estremo tentativo dei sindaci dell’Alto Jonio che lunedì 2 aprile, per via della richiesta avanzata dal consigliere regionale Mario Franchino e un’anticamera durata circa un mese, saranno ricevuti dal senatore Ignazio Marino presidente della commissione parlamentare per l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario nazionale per tentare di scongiurare quello che puntualmente si è verificato. Altro che efficienza ed efficacia: da lunedì prossimo nell’Alto Jonio, e precisamente nel raggio di circa 100 chilometri, sarà cancellata l’unica struttura sanitaria, pubblica e privata, e niente più, secondo il sentire comune, sarà come prima.

Sconcerto e rabbia, ovviamente, per le poche persone che già ieri sera hanno conosciuto l’iniquo verdetto: «Altro che impegnarsi a fare le liste ed a prepararsi ad alla solita rissosa campagna elettorale, – ha ammonito il Governatore della Misericordia Enzo Liguori – i candidati a sindaco dovrebbero rifiutarsi di fare le liste ed i cittadini tutti dovrebbero respingere al mittente le schede elettorali e, come si apprestano a fare altri cittadini, rifiutarsi di recarsi alle urne, perché è una presa in giro esercitare il diritto di voto ed essere trattati da cittadini di serie B».

Comunque sia il viaggio a Roma programmato da tempo avrà luogo lo stesso e, alla luce del nuovo Decreto, ci saranno più ragioni da mettere sul tavolo e da far valere per il capo-delegazione Mario Franchino ed i sindaci che vi prenderanno parte: Franco Colotta (Oriolo), Franco Durso (Roseto), Vincenzo Gaudio (Alessandria del C.), Antonio Cersosimo (San Lorenzo B.), Antonio Carlomagno (Cerchiara), Leonardo Valente (Francavilla M.) ed inoltre l’assessore Pino Leone (Villapiana), l’assessore Mario Vuodi (Montegiordano) e l’avvocato Giuseppe Urbano (Albidona). Insieme a quella dell’Alto Jonio parteciperà all’incontro la delegazione dell’Alto Tirreno con Carlo Lo Monaco (Praia a Mare), Pasquale Lamboglia (Tortora) e Giovanni Ceglie (Aieta). Insieme le due delegazioni cercheranno di far valere almeno le ragioni dei due “ospedali di confine” di Praia e Trebisacce, da tutelare, se non altro che per arginare la crescente migrazione sanitaria verso le regioni limitrofe.

Pino La Rocca

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