«Se nel giro di pochi mesi – ha tuonato Gagliardi – così com’è tecnicamente possibile, il prossimo esecutivo regionale, qualunque dovesse essere, non deciderà e dimostrerà di voler interrompere la consolidata e sporca commistione tra potere politico, burocrazia regionale e speculazione privata e criminale sull’affare rifiuti perpetrata a danno della salute e delle risorse di questa terra, obbligando i comuni alla differenziata, allora – ha chiosato il sindaco di Saracena – ai calabresi onesti non resterà che organizzarsi dal basso e resistere con una grande, diffusa e dirompente disobbedienza civile. Pagare la tasse rappresenta il sigillo di fiducia di quel patto sociale tra cittadino e istituzione pubblica che sta alla base della convivenza civile e democratica. Oliverio, Ferro, Cantelmi, D’Ascola e Gattuso (i cinque candidati alla presidenza della regione Calabria ndr) hanno una responsabilità storica e un dovere di chiarezza verso tutto l’elettorato e verso le nuove generazioni, adempiendo il quale – ha concluso Gagliardi – si inizierà a restituire forse un minimo di dignità alla politica ed alle stesse istituzioni».
Pasqualino Bruno